Punti viola per sensibilizzare le attività sul territorio; ma anche laboratori nelle scuole e un ciclo di incontri nelle aziende. Donnexstrada fornisce aiuto alle donne vittime di violenza fisica o psicologica. Promuove inoltre dei progetti con l'obiettivo di contrastare le violenze e le discriminazioni di genere come Ilaria Saliva, presidente dell'associazione, ha spiegato a TAG24.
Perché per fare in modo che ci sia un cambiamento culturale, è necessario intervenire su più livelli: la scuola, il mondo del lavoro, la comunità.
Donnexstrada è l'associazione nata per aiutare concretamente le donne che ne hanno più bisogno: quelle che si sono ritrovate a fare i conti con un compagno, un marito, un fidanzato violento, o che hanno vissuto esperienze di abusi, sia fisici che psicologici. L'obiettivo del team è anche quello di agire in un'ottica di prevenzione. Ma quali sono i progetti attualmente attivi di Donnexstrada?
"Innanzitutto abbiamo quattro sportelli attivi a prezzi calmierati: psicologico, legale, nutrizionale e ginecologico. L'obiettivo è quello di creare un parco professionisti che possano interagire tra di loro. Molto spesso la salute necessita di diverse professionalità, specializzate sui bisogni attuali delle donne" spiega Ilaria Saliva.
Un altro progetto lanciato dall'associazione sono i punti viola: ossia luoghi sicuri per tutte le donne. "Formiamo e sensibilizziamo le attività sul territorio a contatto con il pubblico- come farmacie, ristoranti, bar, palestre- per far sì che il 'punto viola' sia un posto sicuro per chiunque abbia paura in strada. Un punto di riferimento in cui rifugiarsi. Ma che possa anche fornire informazioni utili ai clienti, con storie di violenza domestica e di stalking, che non hanno gli strumenti e le corrette informazioni per capire come uscirne" spiega la presidente dell'associazione.
Donnexstrada sostiene il servizio di videoaccompagnamento "Violawalkhome" della startup V. Srl, che è presieduta da Laura De Dilectis, vicepresidente nonché creatrice dell'associazione. Può usufruirne chi vuole essere accompagnato a casa la sera, prenotando una videochiamata tramite Instagram: è attivo in tutta Europa.
Altre due iniziative che l'associazione sta portando avanti sono il seminario 360 gradi e il DXS Lab: pensati, rispettivamente, per le aziende e le scuole.
Donnexstrada promuove queste due iniziative in un'ottica di "prevenzione alla violenza". Una destinata alle aziende; l'altra alle scuole superiori. "Organizziamo il ciclo di incontri 360 gradi, di 4 ore, tenuto dai nostri professionisti dei quattro sportelli. Si concentra su tutto ciò che è utile sapere da un punto di vista psicologico, legale, sessuale e nutrizionale sulla prevenzione alla violenza e la salute della donna" sottolinea Ilaria Saliva. Una società in cui le donne vengono discriminate, sostiene l'associazione, non può ritenersi "realmente civile".
Per le scuole, invece, è attivo il progetto DXS LAB che, tramite l'utilizzo della tecnologia e dei social, vuole incoraggiare una cultura del cambiamento che coinvolga gli studenti.
Questo "laboratorio di idee contro la violenza" affronta tematiche più che mai attuali come consenso, empowerment femminile, body shaming, revenge porn, catcalling, dipendenza affettiva, violenza e identità di genere, IVG (Interruzione volontaria di gravidanza) e violenza digitale.
Donnexstrada riceve circa 100 richieste di aiuto l'anno. Le donne vittime di violenza spesso denunciano difficoltà economiche: non sanno come poter mantenere loro stesse e soprattutto i figli. Ma non solo: sottolineano anche l'isolamento a cui spesso vanno incontro. "Non vengono comprese da un punto di vista familiare, soprattutto se sono circondate da persone che sminuiscono ciò che sta avvenendo" spiega Saliva.
E poi c'è la paura: a chi rivolgersi? Quale aiuto sarà possibile ottenere? "C'è anche una grande sfiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine. Questo significa sentirsi sole" aggiunge.
Quale può essere, quindi, il modo per contrastare la violenza contro le donne che fa registrare ancora troppe vittime? "C’è bisogno che si faccia informazione su più livelli, che ci sia un intervento culturale che parta dalle scuole e arrivi anche nel mondo del lavoro. Per sensibilizzare il più possibile su questo tema è necessario entrare nelle aziende, nel mondo del lavoro."
Infatti, sottolinea Ilaria Saliva, "tutti e tutte devono essere protagonisti del cambiamento."