Come è stato riportato da l'Equipe, il problema della cocaina nel rugby è reale. Il giornale francese ha fatto un lungo punto su questo tema che è naturalmente delicato. All'interno del mondo rugbistico, infatti, sembra chiara la presenza di questo fenomeno ma non si riesce a controllare. Sono diverse le testimonianze e le parole degli allenatori e dei familiari dei giocatori coinvolti. Di certo, comunque, non è un bello spot per il resto del mondo e si dovrà fare chiarezza su questo problema che sembra al momento incontrollabile.
Sentire di un problema di questo genere negli sport, non è di certo abituale. Soprattutto se riguarda giocatori professionisti, anche forti a detta di chi lavora all'interno. Queste droghe pesanti, però, come hanno raccontato allenatori e non solo, vengono utilizzate anche da giocatori meno giovani. C'è stata, peraltro, un'informazione sbagliata che è arrivata ai ragazzi e ora è diventato un grave problema. Nelle analisi di una squadra della top 14, infatti, sono state trovate tracce di cocaina, come ha raccontato un agente:
Il prodotto non viene ricercato nei controlli fuori gara e quindi non sono punibili nello sport se i test risultano negativi durante le partite. Il presidente della commissione medica della National Rugby League, Max Lafargue, ha detto:
Sono tante le parole che sono state riportate da L'Equipe riguardo questo tema piuttosto delicato. Tra i tanti che hanno commentato, c'è Jean-Baptiste Lartigot, direttore del centro di formazione Aviron Bayonnais:
L'importante, però, per Lartigot, è il non dare false informazioni ai ragazzi per peggiorare la situazione:
Infine Lartigot si è soffermato sulla causa di questo problema:
Poi le parole di David Darricarrere, allenatore e padre di Leon, promettente giocatore di 20 anni del Clermont che sulla positività di Oscar, un amico di suo figlio, ha detto:
Anche il direttore generale dello Stade Francais, Thomas Lombard, ha parlato di questo tema: