Ospite del podcast "Club Random", l'ex ciclista Lance Armstrong ha scoperto le carte, spiegato per filo e per segno e senza peli sulla lingua come sia stato "abile" a ingannare a tutti. Come, soprattutto, sia stato in grado di eludere qualcosa come 500 test antidoping. Prima, ovviamente, di sparire nell'ombra della storia dello sport garantita dal doping.
L'ombra, non l'oblio assoluto. Perché l'ex ciclista texano, oggi 52enne, rimarrà sempre l'uomo che vinse in maniera scorretta sette Tour de France di fila, prima di essere squalificato a vita nel 2012 e vedersi cancellate tutte le vittorie. Quanto alle pratiche dopanti, queste sono state raccontate ampiamente in diversi film e documentari tipo "The Armstrong lie" (2013) o "Stop at Nothing: The Lance Armstrong Story" (2014), ma soprattutto il film di Stephen Frears del 2015: "The Program". Tuttavia fa un certo effetto ascoltare/leggere certe parole. Un esempio?
L'eritropoietina, ormone glicoproteico, ha dunque cambiato le carte in tavola. Anzi, per dirla con Armstrong:
Superfluo dire che l'ex atleta sia oggi orgoglioso del suo passato.
Di recente, Tag24 vi ha raccontato altri due casi di doping nel ciclismo riguardanti Jan Ullrich e Jonas Vingegaard, che ha detto proprio: "Non siamo mica ai tempi di Armstrong".