Cos’è e quali sono i rischi dello sconfinamento bancario? Lo sconfinamento bancario può essere conseguenza di diverse situazioni: ecco quando si verifica.
Lo sconfinamento bancario o fuori fido si verifica quando il saldo del conto corrente va a debito per un importo superiore ai 10mila euro di fido che l’intermediario bancario ha concesso. Scopriamo in questa guida cos’è, come funziona e quali sono i rischi dello sconfinamento bancario.
Se si ha un conto corrente con fido bancario che consente di andare in rosso entro determinati limiti, è possibile prelevare più del consentito. è possibile che un correntista vada a debito verso l’intermediario bancario: è possibile utilizzare una somma eccedente rispetto a quella concessa senza rimpinguarla in tempo.
I conti correnti senza fido bancario prevedono il blocco dell’utilizzo di carte e bancomat nel caso in cui si verifichi lo sconfinamento. La banca potrebbe anche revocare il fido, senza fornire alcuna spiegazione e concedendo un breve preavviso. Nel caso in cui l’insolvenza si protragga a lungo o gli importi siano consistenti, si rischia di essere segnalati come cattivi pagatori o soggetti protestati.
Lo sconfinamento bancario o scoperto di conto può verificarsi nel caso in cui si sottoscriva un contratto di apertura di credito in conto corrente attraverso il quale la banca mette a disposizione una liquidità aggiuntiva fino ad un determinato importo stabilito.
Lo sconfinamento bancario può essere una conseguenza di determinate situazioni:
Per evitare lo sconfinamento bancario è necessario essere abili pianificatori e saper gestire in modo corretto e sano i flussi finanziari e di cassa. È importante valutare l’utilizzo di un budget finanziario o di cassa che consente di calcolare i flussi cassa a breve termine.
Nel caso in cui si verifichi lo sconfinamento bancario si rischia di essere segnalati nella Centrale dei Rischi. L’impresa può essere valutata dalla banca come non più meritevole della sua fiducia: l’intermediario creditizio può assegnare un peggioramento del rating.
L’impresa può avere difficoltà ad accedere ad un nuovo credito e subire la revoca dell’affidamento da parte dell’intermediario creditizio. Essendo l’azienda più rischiosa, la banca applica un aumento dei tassi e delle spese.
Essere iscritti alla Centrale dei Rischi come cattivo pagatore, ha delle conseguenze che non bisogna assolutamente sottovalutare. Gli intermediari creditizi potrebbero non concedere più i prestiti ed i mutui, nel caso in cui si voglia presentarne la richiesta.