Sono ancora tanti gli interrogativi che ruotano attorno all'omicidio di Pierina Paganelli, consumatosi la sera del 3 ottobre scorso in un condominio di via del Ciclamino, a Rimini. Nel mirino degli inquirenti sono finiti in quattro: Manuela Bianchi, il fratello Loris e i vicini di casa Valeria Bartolucci e Louis Dassilva, dirimpettai della 78enne. Pur non essendo formalmente indagati, tutti sono stati sottoposti ad accertamenti ed interrogatori, professandosi innocenti.
Intervistata da un inviato della trasmissione televisiva "Quarto Grado", la cui ultima puntata è andata in onda lo scorso venerdì, 15 dicembre, Valeria Bartolucci è tornata a difendere a spada tratta il marito di origini senegalesi Louis Dassilva, amante della nuora di Pierina, Manuela Bianchi, colei che la mattina del 4 ottobre trovò il corpo senza vita dell'anziana sulla rampa d'accesso al garage del condominio in cui viveva.
Stando alla sua versione, l'uomo, di 33 anni, non avrebbe avuto alcun motivo per scagliarsi contro la 78enne, uccisa - secondo gli esperti - con oltre 29 coltellate.
ha dichiarato l'infermiera, sostenendo di non nutrire alcun dubbio sul fatto che il marito sia innocente. Dassilva, in effetti, ha sempre sostenuto di avere un alibi. La sera del 3 ottobre avrebbe trascorso la serata a guardare la tv, perché ancora dolorante e zoppicante a causa di un incidente in moto avuto il giorno precedente mentre rincasava dal lavoro.
Una videocamera installata nei pressi del condominio di via del Ciclamino avrebbe ripreso Louis mentre, la sera del 3 ottobre, cammina normalmente, senza zoppicare, indossando vestiti diversi rispetto a quelli sequestratigli dalla polizia in un primo momento (tra cui una t-shirt bianca che ancora mancherebbe all'appello).
Ci si chiedeva quindi se il 33enne non potesse aver mentito. Valeria lo esclude.
ha detto. Non si è invece soffermata sulle voci riguardanti un secondo garage a cui sia lei che il marito avrebbero avuto accesso: un box auto (collegato a un appartamento) di proprietà di una donna che non risiede in via del Ciclamino e di cui loro però avrebbero le chiavi. Un elemento importante, su cui si dovrà fare chiarezza.
L'obiettivo degli inquirenti al momento è capire quale percorso possa aver compiuto il killer dopo aver colpito a morte l'anziana. L'ipotesi è che, dopo aver lasciato il condominio, si sia recato nei pressi di alcuni cassonetti per l'immondizia, disfacendosi dei vestiti sporchi di sangue e dell'arma del delitto - mai ritrovata -, tornando poi indietro.
La convinzione generale è che l'assassino di Pierina sia qualcuno che vive all'interno dello stabile. Qualcuno che doveva conoscere la vittima e le sue abitudini. Qualcuno che forse, addirittura, la odiava. Perché, altrimenti, l'avrebbe colpita con tanta forza? Lo aveva messo in luce, nel corso di un'intervista rilasciata in esclusiva a Tag24, l'investigatore privato Ezio Denti, che aveva da poco rinunciato all'incarico di consulente dei quattro sospettati.
Di certezze, per il momento, non ce ne sono. Da un video che dovrebbe aver ripreso l'assassino potrebbero però emergere delle novità. Per il resto si attendono i risultati delle analisi che la scientifica avrebbe effettuato su una serie di reperti sequestrati nei giorni successivi al delitto, tra i quali degli asciugamani con tracce di sangue trovati nell'appartamento del padre di Manuela e Loris, Duilio Bianchi.
Dalla sua casa un testimone aveva riferito di aver sentito provenire degli strani rumori, la notte dell'uccisione di Pierina Paganelli. La speranza dei suoi familiari è che il cerchio stia finalmente per stringersi.