Non era difficile immaginare l'esito delle elezioni in Egitto che hanno premiato il presidente Al Sisi. Il generale è riuscito ad ottenere il terzo mandato dal 2013, un consenso che diminuisce rispetto al passato ma che resta comunque altissimo. E' record anche per l'affluenza alle urne: hanno votato il 66,8% degli aventi diritto nel Paese.
Un risultato schiacciante ma anche molto contestato quello che si è registrato in Egitto oggi. Al Sisi è stato riconfermato alla guida del Paese con almeno 39 milioni di voti. Elezioni che si sono tenute in un clima molto teso dove la crisi economica e la guerra tra Israele e Hamas hanno condizionato la vita di milioni di persone. La scelta di riconfermare Al Sisi, al di là di brogli elettorali denunciati da molti oppositori, era quasi scontata.
Se non viene fatta tacere con processi fittizi o accuse che non stanno in piedi, l'opposizione ad Al Sisi è pressoché inesistente. Basti pensare che il secondo candidato con più voti, il repubblicano Hazem Omar, ha registrato il 4,5% dei consensi. Seguono Farid Zahran, leader del Partito socialdemocratico egiziano, e Abdel-Sanad Yamama del Wafd, uno dei partiti più vecchi della storia egiziana.
Il risultato di Al-Sisi ha dell'incredibile ma in passato l'attuale presidente egiziano è riuscito anche ad ottenere maggiori consensi. Nel 2014 il generale è riuscito a battere il suo avversario Sabahi registrando il 97% dei voti, quattro anni dopo la percentuale è cresciuta di poco attestandosi al 97,08%. Alle ultime elezioni, complice anche l'affluenza record, il presidente egiziano ha perso almeno otto punti percentuali. Ancora troppo poco per rovesciare con i mezzi democratici l'establishment egiziano.