L’inflazione frena la sua folle corsa: secondo gli esperti il trend imboccato dal tasso di inflazione è ribassista, ma gli effetti si potranno cogliere nel corso del tempo, a seconda del Paese.
Il tasso di inflazione sta rallentando la sua folle corsa più velocemente del previsto: il Wall Street Journal lo ha definito come miracolo di Natale. Per la prima volta il tasso di inflazione potrebbe ritornare a livelli normali in un triennio. Quali sono le previsioni degli analisti per l’anno 2024? Scopriamolo.
Dopo tre anni, il tasso di inflazione torna ai suoi livelli normali: la strada imboccata è quella ribassista e gli effetti potranno essere colti nel corso del tempo, a seconda del paese. L’inflazione di fondo nel Vecchio Continente, negli Usa ed in qualche mercato emergente ha registrato un ritmo pari a 2,2 punti percentuali negli ultimi tre mesi.
Secondo le previsioni degli esperti, entro la fine del 2024 l’inflazione dovrebbe essere pari o vicina agli obiettivi di inflazione fissati dalle banche centrali, ovvero il 2% circa. Il rallentamento della folle corsa dell’inflazione dovrebbe sostenere la crescita economica consentendo alle banche centrali di ridurre i tassi di interesse e di rafforzare il potere di acquisto delle famiglie.
L’inflazione nel quarto trimestre del 2024 dovrebbe raggiungere l’1,3% nell’Eurozona, il 2,2% negli USA e il 2,7% nel Regno Unito, secondo le previsioni del consulente senior di Oxford Economics, Michael Saunders.
L’inflazione che ha toccato il massimo negli ultimi tredici anni e ha ora ha rallentato la sua folle corsa. Ci sono diversi fattori che influenzano l’inflazione: il rincaro dei beni energetici, la rapida riapertura delle attività economiche e l’impatto dell’effetto base.
I prezzi dei beni si sono impennati a causa dell’interruzione della produzione mondiale e dei trasporti, oltre alla forte domanda dovuta agli stimoli monetari e fiscali.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha fatto salire i prezzi delle commodities, portando l’inflazione a raggiungere un picco di 10,6 punti percentuali nell’ottobre 2022. La buona domanda di manodopera ha determinato un forte incremento della crescita salariale, che ha avuto un effetto sull’inflazione dei servizi.
Un altro trend che dovrebbe continuare nel 2024 è la crescita dei salari, un fattore chiave per i costi del terziario. Ci sarà il riequilibrio dei mercati del lavoro di molte grandi economie: negli Stati Uniti è già accaduto. L’impatto e le tempistiche dell’aumento salariale dovrebbero cambiare da paese a paese.