In Argentina, purtroppo, si sta scatenando un'epidemia di Dengue che ha portato lo Stato a dichiarare l'emergenza sanitaria.
Questa decisione è stata presa a seguito dell'aumento significativo dei casi riportati e della diffusione rapida del virus.
Vediamo le ultime notizie sull'andamento dell'epidemia e le ragioni dietro la dichiarazione di emergenza e le misure adottate per fronteggiare la situazione.
In Argentina, una situazione di allerta riguardante il virus Dengue, ha spinto il ministero della Salute a dichiarare lo stato di emergenza, per poter rafforzare le misure di sicurezza e frenare la diffusione.
L'aumento significativo dei casi registrato nell'ultimo mese ha sollevato preoccupazioni, portando il numero complessivo di contagi da Dengue a 135.676, con 68 decessi nel corso del 2023.
Particolarmente inquietante per Buenos Aires è il fatto che il 93% degli episodi di contagio si è verificato all'interno del Paese, coinvolgendo persone che non hanno avuto contatti con regioni tropicali, dove la è diffusa la zanzara che tradizionalmente diffonde la malattia.
Un elemento di preoccupazione aggiuntivo è rappresentato dal fatto che, per la prima volta, si sono verificate infezioni di Dengue durante tutto l'anno, senza le consuete interruzioni nei mesi più freddi. Questi dati richiedono una risposta tempestiva e mirata per affrontare la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica.
Per quanto riguarda la febbre Chikungunya, sono stati segnalati 915 casi, di cui 348 contratti in Argentina e 261 contratti all'estero, con una diffusione confermata in 7 giurisdizioni.
Entrambe le malattie sono trasmesse dalle zanzare Aedes, e preoccupa il fatto che il 93% dei contagi da Dengue sia avvenuto all'interno del Paese, senza collegamenti a regioni tropicali. Come abbiamo anticipato, per la prima volta, si sono verificate infezioni durante tutto l'anno, senza interruzioni nei mesi più freddi.
La Dengue provoca febbre, dolori muscolari e altri sintomi, mentre la Chikungunya si manifesta con febbre improvvisa e dolori articolari. È cruciale consultare un medico in presenza di questi sintomi ed evitare l'auto-medicazione.
La prevenzione richiede l'eliminazione dei luoghi di riproduzione delle zanzare, come contenitori d'acqua, e l'uso di repellenti. Le zanzariere e altre misure sono fondamentali per proteggere dalla puntura delle zanzare. La fumigazione è raccomandata solo in focolai specifici e non sostituisce l'eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare.
La consapevolezza e l'adozione di misure preventive sono essenziali per contrastare la diffusione di queste malattie e proteggere la salute pubblica.
Il tempo che intercorre tra la puntura della zanzara Aedes e la comparsa dei primi sintomi ( periodo di incubazione ) va da 3 a 14 giorni.
I sintomi sono aspecifici e sono simili ad una normale influenza:
La febbre dengue è anche chiamata febbre spezzaossa a causa del forte dolore muscolare, anche se molte persone infette non mostrano alcun sintomo (soprattutto i bambini).
Nella maggior parte dei pazienti, la febbre dengue guarisce senza ulteriori conseguenze. In alcuni casi, però, possono esserci delle difficoltà. I medici distinguono due decorsi pericolosi della malattia.
Febbre dengue emorragica (DHF): c’è un brusco calo delle piastrine nel sangue ( trombocitopenia ) e si verificano sanguinamenti come emorragie delle dimensioni di una capocchia di spillo nella pelle o nelle muco se (petecchie), sanguinamento dal naso e dalle gengive e sanguinamento gastrointestinale (con vomito di sangue e feci sanguinolente).
Sindrome da shock dengue (DSS): il virus, in questo caso, provoca un calo della pressione sanguigna, il cuore non può più pompare abbastanza sangue. Di conseguenza, la frequenza cardiaca aumenta bruscamente. Tuttavia, gli organi vitali come il cervello e i reni non sono più adeguatamente alimentati.
I segni premonitori di tali gravi disturbi sono:
Entrambe le condizioni sono potenzialmente pericolose per la vita e richiedono un trattamento ospedaliero d'urgenza.