È la vigilia della conferenza stampa di "fine anno" della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Un incontro che mantiene questa etichetta sebbene l'anno sia abbondantemente finito, ma del resto si tratta del secondo rinvio a causa dello stato di salute della premier. Un appuntamento anticipato dalle polemiche, anzitutto dei giornalisti, per via della legge bavaglio, e che vede partire lancia in resta anche Giuseppe Conte, che giornalista non è, ma ha deciso di porre i suoi personali dieci quesiti.
Il presidente del Movimento 5 Stelle (che non era stato tenero con il governo nemmeno nel suo videomessaggio di fine 2023) li ha proposti sui suoi canali social, toccando tutti gli argomenti caldi e accusando la premier di sottrarsi al dibattito.
La prima domanda è sul caldissimo caso Pozzolo e, in realtà, è doppia:
La seconda è provocatoria ed è sul "record di oltre 153.000 sbarchi del 2023" ("Ritiene che ciò abbia aumentato l'insicurezza dei cittadini?"); seguono poi Superbonus ("Perché non ha parlato anche dei suoi vantaggi come i 28 miliardi di extra-gettito?"); Patto di Stabilità ("Come sopperirà al costo di oltre 12 miliardi l'anno del nuovo?"); Pnrr ("A che punto ci troviamo?"); produzione industriale ("Perché ha cancellato le misure di sostegno di fronte al nono mese consecutivo di dati in calo?")
Ma non solo sicurezza ed economia. Conte parla anche della legge-bavaglio che impedisce la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare ("È consapevole che se fosse in vigore la gente non sarebbe informata sugli appalti Anas?"); di extra-profitti ("Che fine ha fatto la legge in merito?"); donne ("Non crede sia ipocrita raccomandare loro di fare figli e poi penalizzarle?").
La decima riguarda le due guerre. Su quella in Ucraina, "ha detto di avere un'idea per la pace. Quando la vedremo all'opera?" Su quella nella Striscia di Gaza, "i civili uccisi sono arrivati a oltre 20.000. Quando condannerà il governo israeliano?"