Uno dei paesi più chiusi al mondo, la Corea del Nord, ha risolto il problema di chi guiderà nel prossimo futuro lo stato comunista. Il leader supremo Kim Jong-un avrebbe designato la figlia di 10 anni, Ju-ae, come sua successore, preparandola ad un ruolo che si preannuncia difficile in un futuro (forse) non troppo lontano.
A dare la notizia è stato il Nis, l'agenzia di intelligence della Corea del Sud. Gli indizi portano a Ju-ae: sarebbe la prima donna a guidare la Corea del Nord.
Nata nel 2013, Ju-ae era rimasta lontana dalla luce dei riflettori pubblici fino alla fine del 2023. Negli ultimi tempi il dittatore alla guida della Corea del Nord, Kim Jong-un, aveva cominciato a portare con sé la propria figlia di 10 anni a diverse parate militari e la stampa del paese aveva cominciato a sottolinearne enfaticamente la presenza.
Il Nis, i servizi segreti della Corea del Sud, hanno indicato per bocca di Cho Tae-yong (a breve a capo dell'agenza d'intelligence) che Ju-ae con ogni probabilità diventerà il prossimo leader supremo della Corea del Nord proveniente dalla famiglia Kim. Fin dalla fondazione del paese la sua guida è rimasta nelle mani dei Kim, che per "diritto divino" guidano uno stato d'ideologia comunista e quasi totalmente chiuso all'esterno.
Di Ju-ae, infatti, si sa pochissimo. Il Nis ne desume la grande importanza guardando ai media nordcoreani, che hanno cominciato ad usare l'aggettivo "rispettabile" quando si trattava di parlare della figlia di Kim Jong-un. Tale aggettivo è riservato di solito a chi, in Corea del Nord, diventerà la guida suprema del paese.
Cho Tae-yong ha però avvertito anche che non c'è nulla di certo al momento. Kim Jong-un, nonostante alcune voci circolanti in passato, non sembra soffrire di gravi problemi di salute e si ignora altresì se abbia altri parenti in vita (si sa di un altro figlio, del quale però si ignora il sesso).
Ju-ae aveva fatto la sua prima apparizione pubblica nel novembre 2022: alcune foto pubblicate dai media statali immortalavano padre e figlia mentre presenziavano al lancio di un missile balistico intercontinentale.