In alcuni casi, non c’è bisogno di presentare una nuova domanda per l’Assegno unico 2024, ma bisogna comunque aggiornare la Dsu: entro quando fare l’Isee?
L’importo dell’Assegno unico e universale è condizionato dall’Isee della famiglia che lo percepisce, aggiornata all’anno di riferimento. Quindi, per determinare l’importo di quest’anno è necessario richiedere l’attestazione Isee 2024 che si riferisce ai patrimoni e ai redditi del 2022.
Nel testo, andremo a vedere entro quando fare l’Isee e cosa rischia chi non aggiorna la Dsu e, infine, cosa si deve comunicare all’Inps per evitare la riduzione dell’importo.
Siamo all’inizio del nuovo anno e le famiglie che percepiscono l’Assegno unico e universale si domandano quando e se aggiornare l’Isee 2024.
L’Assegno unico è una misura che si rapporta proprio alla situazione economica e patrimoniale di una famiglia e, quindi, per avere il giusto importo mensile si deve aggiornare l’Isee.
L’Isee 2024 deve essere aggiornato entro il 29 febbraio 2024, per permettere all’Inps di disporre dei dati aggiornati e ricalcolare l’importo che verrà erogato a decorrere dal mese di marzo 2024.
Non bisogna preoccuparsi troppo, però, in quanto è possibile anche aggiornare l’Isee entro il 30 giugno 2024, per avere comunque il diritto a ricevere il conguaglio degli arretrati con decorrenza da marzo e al loro pagamento.
Chi aggiorna la Dsu e presenta il nuovo Isee non deve comunicarlo all’Inps, in quanto i dati verranno acquisiti automaticamente dai suoi sistemi.
Tuttavia, i beneficiari dovranno lo stesso comunicare alcuni dati all’Inps, quando si verificano le seguenti variazioni:
Chi non provvede ad aggiornare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, l’importo dell’Assegno unico continua comunque ad essere erogato, ma al minimo.
Quindi, considerando la rivalutazione degli importi, si avrà diritto a circa 57 euro per figlio minore, più le eventuali maggiorazioni spettanti.
Se, invece, l’attestazione viene aggiornata entro il 30 giugno, allora l’importo verrà ricalcolato dal mese successivo. Infine, se l’Isee viene aggiornato dopo il 1° luglio, allora il ricalcolo verrà effettuato a partire dal mese in cui è stata presentata la Dichiarazione Sostitutiva Unica.
L’importo spettante dell’Assegno unico è rapportato al valore dell’Isee in corso di validità. L’Isee, come abbiamo detto, deve essere presentato annualmente per far sì che l’importo mensile spettante sia corretto.
Intanto, precisiamo che nonostante l’Isee precedente sia scaduto il 31 dicembre del 2023, per le mensilità di gennaio e febbraio, si deve far riferimento comunque all’attestazione precedente.
Per quale motivo? In linea generale, il periodo di percezione dell’Assegno unico va dal mese di marzo fino al mese di febbraio dell’anno successivo. Quindi, per tutto l’arco di tempo di durata della misura si deve fare riferimento all’Isee in corso di validità nell’anno di partenza del beneficio.
Ecco come funziona l’aggiornamento dell’Assegno unico:
Bisogna considerare che l’Inps, lo scorso anno, ha ricalcolato l’importo già con la mensilità di febbraio, per tutti coloro che hanno presentato l’attestazione Isee durante le prime settimane di gennaio. Operazioni di questo tipo possono dimostrarsi convenienti per chi ha un Isee più basso del precedente.