Viste le novità fiscali degli ultimi anni, una domanda legittima che ci si potrebbe porre è: a quanto ammonta il limite all’utilizzo del contante nel 2024? La Legge di Bilancio 2023 aveva apportato un cambiamento rilevante, innalzando il limite massimo per le transazioni in contante a 4.999,99 €, rispetto al precedente limite di 999,99 €. Questa mossa legislativa ha come obiettivo quello di semplificare le transazioni finanziarie, pur mantenendo un controllo efficace sul flusso di denaro contante.
Un'eccezione notevole a questa regola riguarda i cittadini stranieri, non residenti in Italia, che possono effettuare pagamenti in contante fino a 15.000 €, specialmente in transazioni con commercianti al dettaglio, agenzie di viaggio e altri operatori del settore turistico. Queste operazioni, tuttavia, devono essere comunicate all’Agenzia delle Entrate dal commerciante italiano, per garantire la trasparenza e la conformità fiscale.
Nonostante l'innalzamento generale del limite del contante, alcune aree specifiche mantengono limiti inferiori. Ad esempio, i servizi di Money Transfer e le operazioni nel settore "Compro Oro" hanno un limite massimo di 1.000 € e 500 €, rispettivamente. Queste soglie, dettate da normative specifiche come il D. Lgs. 92/2017, sono state concepite per prevenire abusi e irregolarità finanziarie.
Il Consiglio dell'Unione Europea ha stabilito un limite massimo di 10.000 € per il contante in ambito UE. Pertanto, l'innalzamento del limite a 5.000 € da parte del governo italiano si colloca all'interno dei parametri europei, pur rimanendo al di sotto del massimale stabilito a livello continentale.
Dal 2023, e per tutto il 2024, la soglia per l'utilizzo di denaro contante rimane fissata a 5.000 €, come abbiamo scritto.
Questa soglia, valida sia per persone fisiche che giuridiche, riguarda il trasferimento di denaro contante e titoli al portatore in euro o valuta estera. La legge n. 197/2022 ha riscritto queste disposizioni, modificando l'articolo 49 del D.Lgs. n. 231/07.
Le sanzioni per violazioni relative all'uso di denaro contante in Italia sono stabilite dal D.Lgs. n. 90/17. Per il superamento dei limiti di utilizzo contante, la sanzione amministrativa è pari al limite, che per l'anno corrente è di 5.000 euro. Queste sanzioni si applicano sia a chi effettua che a chi riceve pagamenti irregolari e a chi non segnala irregolarità. La sanzione varia da 3.000 a 15.000 euro. In caso di prelievi superiori alla soglia, la banca può richiedere giustificazioni e, in base alla risposta, decidere se segnalare l'operazione all'Unità di Informazione Finanziaria per scopi antiriciclaggio.Inizio modulo
Dal 2024, il limite di 5.000 € si applica a tutte le transazioni che non coinvolgono prelievi o versamenti bancari. Si introduce una sorta di "deroga" per determinate operazioni, purché rispettino certe condizioni contrattuali e di rateizzazione. Se vi è un contratto scritto che prevede un corrispettivo superiore a 4.999,99 € con pagamenti rateizzati, ogni rata può essere pagata in contante, a condizione che non superi il limite stabilito.
A partire dal 2023 e proseguendo nel 2024, ecco le principali normative sull'utilizzo del contante in Italia:
Per importi che superano i 5.000 euro, è consigliabile adottare metodi di pagamento tracciabili, come bonifici bancari, assegni non trasferibili o carte di credito/debito.
È permesso frazionare i pagamenti superiori a 5.000 euro, ma la quota in contante non può eccedere i 4.999,99 euro. I pagamenti misti, combinando contante e metodi tracciabili, sono consentiti nel rispetto di questa soglia.
Dal 1° luglio 2018, è vietato il pagamento delle retribuzioni in contanti. Le retribuzioni devono essere pagate tramite metodi tracciabili.
Per il trasferimento di somme superiori a 10.000 euro attraverso le frontiere, è richiesta una dichiarazione formale alle autorità doganali.