Le recenti elezioni di Taiwan rischiano di rendere molto complicati gli equilibri diplomatici per gli Stati Uniti, e le recenti dichiarazioni del neo presidente William Lai al segretario di Stato Usa Anthony Blinken non sono certo d'aiuto. La Cina, infatti, guarda con molta attenzione le mosse americane sul fronte delle pretese di indipendenza dell'isola e ogni 'passo falso' o dichiarazione fuori posto potrebbero far saltare i molti tavoli diplomatici che vedono impegnate le due superpotenze.
Non è passato nemmeno un giorno dalla vittoria di William Lai Ching-te alle elezioni presidenziali tenute sull'isola di Taiwan che già emergono le prime, potenziali tensioni a livello internazionale.
Nonostante, infatti, le parole prudenti con cui il presidente Usa Joe Biden ha negato un appoggio del suo Paese all'indipendenza di Taiwan, da parte americana sono arrivate comunque le congratulazioni al neo presidente da parte del segretario di Stato Anthony Blinken.
Lai, pur puntando a evitare un'escalation di tensione con la Cina, ha da subito invitato Pechino a riconoscere l'esito elettorale. Successivamente, su 'X' (ex Twitter), il neo-presidente ha ringraziato pubblicamente Blinken per i suoi complimenti, ricordando i valori condivisi alla base delle relazioni tra Taiwan e Usa.
.@SecBlinken, thank you for your congratulations. The Taiwan-US partnership is guided by our shared values and interests. Working together with friends from the US, Taiwan is committed to furthering democracy, peace & prosperity in the Indo-Pacific. https://t.co/jr1oFMI9ko
— 賴清德Lai Ching-te (@ChingteLai) January 14, 2024
La Cina, intanto, continua con la sua opera di pressione, volta a reprimere sul nascere ogni eventuale spinta indipendentista di Taiwan.
Ecco, allora, che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi lanciare la minaccia del suo governo contro ogni possibile tentativo di indipendenza. Dal Cairo, dove si trova per i colloqui riguardanti la guerra in Medio Oriente, Wang Yi ha dichiarato senza mezzi termini che la Cina punirà chiunque proverà a dividerla.
Infine, parlando di Taiwan, il ministro degli Esteri cinese ha detto senza mezzi termini che l'isola "non è mai stato un Paese, né mai lo sarà".