Sulla strage di Viareggio del 2009, il 15 gennaio 2024 arriva la sentenza della Corte di Cassazione che conferma le responsabilità civili e penali sul disastro.
Si torna sul caso dell'incidente ferroviario avvenuto il 29 giugno 2009 dove morirono 32 persone e ne rimasero ferite oltre un centinaio a Viareggio. La sera del 15 gennaio 2024 arriva la sentenza della Corte di Cassazione che ha disposto un processo d’appello ter davanti ai giudici di Firenze per alcuni imputati del caso, tra cui Mauro Moretti, ex ad di Rfi e Fs, limitatamente alle attenuanti generiche. La decisione arriva dalla terza sezione penale della Cassazione.
Sono state confermate le responsabilità penali e civili già accertate per il disastro della stazione. La Corte ha accolto solo in parte i ricorsi di alcuni imputati - oltre a Moretti, Andreas Schroter, Uwe Kriebel, Paolo Pizzadini, Daniele Gobbi Frattini, Michele Mario Elia (ex ad di Rfi), Rainer Kogelheide, Peter Linowski, Johannes Mansbart, Roman Mayer, Mario Castaldo ed Helmut Bröder - e ha quindi annullato con rinvio la sentenza d’appelo-bis limitatamente a:
Ai giudici di Firenze spetterà un nuovo procedimento sul caso. E' stato rigettato il ricorso di Vincenzo Soprano (ex amministratore delegato di Trenitalia) e quelli dei responsabili civili e della parte civile Medicina democratica.
Marco Piagentini, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio, in serata ha commentato la sentenza emanata dalla Corte di Cassazione:
L’avvocato Ambra Giovene, difensore dell'ingegnere coinvolto nel processo, Mauro Moretti, dopo il verdetto espresso dalla Cassazione sulla strage di Viareggio ha dichiarato: