Decidere di aprire un negozio è un passo coraggioso e significativo. Che si scelga di aprire un negozio fisico o di esplorare il mondo dell'e-commerce, è fondamentale avere un piano di business chiaro e dettagliato. Prima di avventurarsi in questa impresa, tuttavia, è necessario avere dalla propria parte l’arma più potente del mondo: le informazioni.
Il primo passo per aprire un negozio è capire quali sono i requisiti e i costi coinvolti. Dal decreto Bersani che ha semplificato le procedure burocratiche, fino ai documenti richiesti e ai requisiti di licenza, è importante essere ben informati. I futuri esercenti devono considerare diversi fattori, tra cui la scelta della location, i costi di avvio e le normative vigenti.
In un'era digitale, inoltre, molte imprese si rivolgono agli e-commerce per avviare la propria attività. Tuttavia, il negozio fisico rimane un'opzione valida, soprattutto in determinate zone e settori. In alternativa, è possibile combinare un negozio fisico con la vendita online, sfruttando il meglio di entrambi i mondi. A ogni modo, è bene avere le idee chiare sin dall’inizio.
Prima di procedere con l'apertura, è essenziale definire la tipologia del negozio. Questa scelta andrà a influenzare le regole e le normative da seguire. Le attività commerciali si dividono in esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita, e a seconda del tipo di merce venduta (alimentare o non alimentare), potrebbero essere necessarie licenze specifiche.
Nonostante il recente rallentamento dovuto alla pandemia, il settore del commercio al dettaglio rimane vitale. Aprire un negozio fisico richiede impegno, tempo, denaro e creatività. È importante considerare i requisiti personali e professionali, le autorizzazioni necessarie e il rispetto della normativa fiscale, oltre a valutare attentamente i costi e la tipologia di negozio da aprire.
Grazie al decreto Bersani, la procedura per aprire un negozio è stata notevolmente semplificata. La Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) è diventata un passaggio chiave, eliminando la necessità di una licenza per negozi con superficie inferiore a 250 mq (o 150 mq in comuni con meno di 10.000 abitanti). Altre semplificazioni includono l'abolizione del Registro Esercenti il Commercio per determinate attività e la rimozione delle distanze minime tra negozi simili.
Un aspetto cruciale nell'aprire un negozio è la gestione della partita IVA. Differenziando tra attività occasionale e imprenditoriale continua, è fondamentale capire quando è obbligatorio avere una partita IVA. Per un negozio, sia fisico che online, l'attività è considerata continuata e organizzata, quindi richiede una partita IVA.
L'apertura della partita IVA è quindi un passaggio fondamentale e oggi è possibile effettuarla online tramite l'Agenzia delle Entrate. Per gli e-commerce, il processo è ulteriormente semplificato grazie al servizio ComUnica. Tuttavia, è importante prestare attenzione ai dettagli come la tipologia di regime societario e il codice ATECO adeguato per la tua attività.
Quando si apre la partita IVA, è necessario scegliere un regime fiscale: il regime forfettario o quello ordinario. Il regime forfettario, con un fatturato annuo sotto i 65.000 €, è ideale per negozi di piccole dimensioni e ditta individuale. Per società di persone o di capitali, è necessario adottare il regime ordinario. Inoltre, bisognerà iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti dell’Inps per i contributi previdenziali.
Una volta affrontate le questioni burocratiche e fiscali, è il momento di concentrarsi sulla pianificazione effettiva del proprio negozio. Che si scelga un negozio di abbigliamento, un negozio alimentare o un altro tipo di commercio, bisognerà considerare fattori come la posizione, il target di clientela, la gestione delle scorte, la strategia di marketing e la presenza online. È importante avere una visione chiara del proprio marchio e di come si vuole che il negozio sia percepito dai clienti.
Che si abbia un negozio fisico, online o una combinazione di entrambi, investire in strategie di marketing digitale è essenziale. Questo include lo sviluppo di un sito web attraente, l'uso efficace dei social media per coinvolgere e fidelizzare i clienti, e l'impiego di tecniche SEO per migliorare la visibilità online. Inoltre, le campagne pubblicitarie online e il marketing via email possono essere strumenti potenti per raggiungere un pubblico più ampio e distinguersi dalla concorrenza.
Gestire un negozio comporta la gestione quotidiana di molteplici aspetti come le vendite, il servizio clienti, la gestione delle scorte e le operazioni finanziarie. È fondamentale avere un sistema organizzato per gestire queste attività in modo efficiente. Inoltre, affrontare criticità come la concorrenza, i cambiamenti nel comportamento dei consumatori e le fluttuazioni economiche richiede flessibilità e innovazione costanti.
Prima di intraprendere qualsiasi azione, è fondamentale comprendere il ruolo del SUAP. Questo ufficio comunale funge da punto di riferimento per tutti gli aspiranti commercianti. Fornisce informazioni dettagliate su documentazione, procedure, licenze e permessi necessari per l'avvio di un'attività commerciale. Inoltre, il SUAP gestisce tutte le pratiche burocratiche, facilitando l'iter di apertura del negozio.
A seconda delle dimensioni e del tipo di negozio che si intende aprire, le pratiche da presentare variano:
La scelta della location è determinante per il successo dell'attività. Dopo aver trovato il locale ideale, occorre ottenere l'autorizzazione comunale e adempiere a tutte le pratiche burocratiche, come la Dichiarazione di Inizio Attività, l'apertura delle posizioni Inps e Inail, e l'autorizzazione per esporre l'insegna.
Prima dell'apertura, è necessario eseguire lavori di adeguamento per garantire la sicurezza e il rispetto delle normative vigenti. Questi includono, ad esempio, l'adeguamento alle norme antincendio e l'accessibilità. È fondamentale consultare l'ASL locale o rivolgersi a uno studio di commercialisti per verificare le specifiche normative a seconda dell'attività commerciale scelta.
Per aprire un negozio, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali:
Nel caso di negozi alimentari, bar, ristoranti o alberghi, sono richiesti ulteriori requisiti:
È importante sottolineare che la normativa può variare a seconda della regione o del comune in cui si intende aprire il negozio. Pertanto, è consigliabile informarsi presso le autorità locali per conoscere eventuali obblighi o requisiti specifici.
L'apertura di un negozio comporta diversi costi, tra cui quelli per la consulenza di un commercialista, l'affitto del locale, eventuali lavori di ristrutturazione e l'allestimento del negozio. Bisogna anche considerare i costi per l'acquisto della merce e l'allaccio delle utenze.
Il costo totale per avviare un'attività commerciale, quindi, può variare significativamente a seconda della tipologia e della dimensione del negozio. Per le piccole attività, si può stimare una spesa iniziale tra i 15.000 e i 20.000 euro, mentre per le attività più grandi, i costi possono superare i 50.000 euro.
Il commercio elettronico e il franchising offrono opzioni per ridurre significativamente i costi di avvio. Un negozio online può essere aperto con spese minime, mentre il franchising può offrire l'uso di un marchio consolidato e supporto nella gestione, riducendo l'investimento iniziale.
Il franchising permette di avviare un'attività sfruttando un marchio già noto, con prodotti di qualità e un mercato già esistente. Alcuni franchising richiedono solo una quota minima iniziale, mentre altri possono offrire l'allestimento del negozio a costi molto ridotti o addirittura a costo zero.
Nonostante i vantaggi, è importante considerare che aderire a un franchising implica l'obbligo di vendere esclusivamente i prodotti del marchio e, spesso, il pagamento di royalty periodiche. Inoltre, il franchisor gestisce generalmente l'iter burocratico legato alla ristrutturazione e all'allestimento del locale.