A margine della votazione in Commissione per stabilire se la gestione governativa della pandemia Covid sia stata corretta o meno, il leader del Movimento 5Stelle Giuseppe Conte ha continuato nella sua campagna di opposizione al governo riguardo alcuni dei temi politici più caldi in questo momento.
"Pacco di stabilità", commissione Covid e riforma della giustizia: il M5S boccia su tutta la linea le risoluzioni del governo di centrodestra, giudicando le misure giudiziarie ed economiche inique verso le fasce più deboli della popolazione. Le indagini sulla pandemia? "Noi non abbiamo paura, ma le responsabilità sono di altri", dice Conte.
Non manca, infine, una frecciatina al Partito Democratico, che Conte giudica ondivago sul Patto di stabilità e crescita proposto da Francia e Germania.
A dicembre la decisione dell'Ecofin di accettare la proposta di Francia e Germania riguardo il nuovo Patto di stabilità (a partire probabilmente dal 2024) ha suscitato molti commenti nelle forze politiche. Se il centrodestra celebrava le modifiche come un avvicinamento degli altri paesi alle richieste italiane, PD e M5S hanno subito etichettato il tutto come un "pacco di stabilità".
Conte giudica negativamente un complesso di riforme che a Bruxelles nessuna forza politica italiana ha saputo contrastare adeguatamente, rovinando un lavoro che il suo secondo governo aveva impostato in modo più ambizioso. Chi si definisce "patriota", cioè Fratelli d'Italia, in realtà non fa nulla per aiutare l'Italia in Europa:
"Su questo Patto di stabilità e crescita è stato forse uno degli obiettivi più importanti che abbiamo da subito prefigurato quando abbiamo impostato la rivoluzione europea di Next Generation. Ci siamo detti che andava completata questa rivoluzione intervenendo e cambiando completamente quella logica di austerità che aveva sin qui formato il vecchio Patto di Stabilità e crescita. Avevamo iniziato a lavorarci, avrebbero dovuto continuare i nostri governanti, i nostri patrioti a lavorare in questa direzione: non è successo, Francia e Germania hanno chiuso un pacco di stabilità con un tetto di decrescita e purtroppo oggi al Parlamento europeo mi aspettavo che tutte le nostre forze politiche italiane esprimessero questa forte critica. Così non è stato e quindi abbiamo visto che le forze di maggioranza s'inchinano a Bruxelles".
Conte non spreca un'altra occasione per accreditarsi di fronte agli elettori, ma anche a Giorgia Meloni, come la figura di riferimento dell'opposizione. Se la decisione della premier di accettare un confronto televisivo con Elly Schlein lo ha sorpreso, Conte sceglie di punzecchiare il PD sulla mancata critica di un Patto di stabilità preparato da altri (Germania e Francia) e costruito su assunti di austerità economica.
Il ragionamento di Conte serve per l'appunto a dimostrarsi come l'unico politico capace di un'opposizione coerente al governo di Meloni:
"Mi ha sorpreso anche il Partito Democratico, perché avevo visto ben altre dichiarazioni quando questo pacco ci era stato confezionato, ma noi continuiamo ad essere coerenti, ad avere una sola parola per i cittadini: ci batteremo in Europa per la revisione, una revisione profonda. Il Parlamento si era già battuto negli anni precedenti, dobbiamo fare in modo che sia un Patto di sviluppo sociale... Certo, dobbiamo dare anche stabilità finanziaria a tutti i paesi, anche all'Italia, dobbiamo tenere i conti in ordine, ma se strozziamo la crescita nell'ottica dell'austerità il nostro paese continuerà ad essere fanalino di coda".
Nessuna paura e fiducia nella commissione: questa è la parola d'ordine che per Giuseppe Conte il M5S seguirà. Nonostante la palese connotazione politica della commissione, prettamente voluta dalle forze di centrodestra, Conte si augura che le successive audizioni non si focalizzino troppo su presunte "vendette politiche":
"Noi non temiamo nessuna commissione d'inchiesta: quando uno opera in modo trasparente e responsabile, accetta il giudizio. Purtroppo questa commissione è nata nel segno sbagliato, un plotone di esecuzione contro il governo precedente contro alcune forze politiche anziché costituire un'occasione utile e auspicabile di interrogarsi sul perché ci siamo trovati impreparati di fronte a una situazione pandemica con una gestione assolutamente impreparata".
Il timore di Conte quindi è che alla fine la commissione d'inchiesta sul Covid diventi un modo, per alcune forze politiche in particolare (Lega e Fratelli d'Italia), non di aiutare a capire cosa il governo all'epoca abbia sbagliato, ma di ottenere un qualche vantaggio politico da spendere di fronte al proprio elettorato:
"Vorrei che questa commissione servisse a questo, hanno voluto tenere fuori le regioni perché sono per lo più in mano a forze del centrodestra. Hanno paura, noi no. Non so se il voto di oggi nasce da una distrazione momentanea o da un ripensamento, ma noi non ci ripensiamo, noi vogliamo che questa commissione faccia le cose per bene e dimostreremo che ci sono precise responsabilità per la gestione della pandemia che non ci competono, competono ad altri".
L'ennesima riforma sulla prescrizione dei processi e le frizioni fra parte del governo e magistratura sulla "legge bavaglio" (vietato divulgare stralci dei fascicoli giudiziari che ledano la reputazione degli indagati) sono al centro dell'ultimo intervento di Conte.
Se da altri politici come Renzi e dallo stesso ministro Nordio la riforma della giustizia è reputata "necessaria", per il leader pentastellato questo non è assolutamente vero. Per Conte l'ultima riforma danneggia i cittadini onesti ed avvantaggia impunemente evasori e corrotti (magari essi stessi politici):
"Viste le difficoltà di famiglie e imprese ci aspettavamo un pacchetto di aiuti del governo per aiutare i cittadini a superare queste difficoltà e invece oggi abbiamo un pacchetto di impunità per potenti, politici, corrotti, evasori, non a favore dei comuni cittadini. Sulla giustizia il governo sta marciando nella direzione di un regime di impunità. Adesso portano avanti la prescrizione, il che significa che le vittime di ingiustizia rimarranno senza accertamento dei fatti e senza riconoscimento delle responsabilità penali".
La "legge bavaglio", in ultima istanza, creerà danni alla cittadinanza, privata della possibilità di essere informata sui processi giudiziari in corso. A Conte però sfugge che molto spesso la stampa ha abusato dei fascicoli giudiziari che nelle Procure qualcuno ha fatto trapelare, generando discussioni su virgolettati desunti da un contesto più ampi:
"Abbiamo visto che procedono spediti per abolire l'abuso d'ufficio e sarà d'ora in poi legittima qualsiasi forma di abuso di potere. Quindi ben vengano le raccomandazioni, ben vengano i favoritismi impuniti e abbiamo visto anche che marciano spediti sulle intercettazioni spuntando strumenti fondamentali per la magistratura e completando con la cosiddetta legge bavaglio si impedisce alla stampa di informare i cittadini sulle indagini in corso".