20 Jan, 2024 - 23:58

Assegno Unico: nuova domanda da marzo 2024 per gli ex beneficiari del Reddito di Cittadinanza

Assegno Unico: nuova domanda da marzo 2024 per gli ex beneficiari del Reddito di Cittadinanza

Assegno Unico domanda 2024: con la pubblicazione del messaggio n. 258 del 19 gennaio 2024 l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha comunicato quali sono i soggetti che devono presentare una nuova richiesta per continuare a beneficiare della misura anche a partire dal mese di marzo dell'anno in corso.

Il suddetto messaggio INPS, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Inclusione e Invalidità Civile e dalla Direzione Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione, fa riferimento alle disposizioni legislative che sono contenute all'interno della legge n. 197 del 29 dicembre 2022 (c.d. Legge di Bilancio 2023), nonché all'interno del decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 (c.d. Decreto Lavoro), il quale è stato successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge n. 85 del 3 luglio 2023.

Il messaggio dell'Istituto in oggetto, inoltre, si riferisce anche a quanto è stato disposto all'interno del messaggio n. 2896 del 7 agosto 2023 e all'interno della successiva circolare n. 105 del 16 dicembre 2023.

Assegno Unico domanda 2024: l'INPS chiarisce che serve l'invio di una nuova richiesta per continuare a beneficiare del sussidio

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, il Decreto Lavoro ha introdotto a partire dal 1° gennaio 2024 la misura relativa all'Assegno di Inclusione (ADI).

Tale misura, nello specifico, è stata prevista con l'obiettivo di contrastare la povertà e l'esclusione sociale e di fornire un sostegno a quelle famiglie che si trovano in una delle seguenti condizioni:

  • i nuclei familiari che hanno dei figli minori a carico;
  • i nuclei familiari che hanno almeno un componente affetto da disabilità;
  • i nuclei familiari che hanno almeno un componente di età pari o superiore a 60 anni;
  • i nuclei familiari che si trovano in una situazione di svantaggio e che sono inseriti all'interno di programmi di cura e di assistenza dei servizi sociosanitari.

A tal proposito, dunque, dal momento che è stata disposta l'entrata in vigore dell'ADI, l'INPS ha chiarito quali sono le conseguenze per quanto riguarda i soggetti a cui non viene più erogato il Reddito di Cittadinanza (RdC) dal 31 dicembre 2023 e beneficiano dell'Assegno Unico e Universale per i figli a carico (AUU) come quota integrativa del RdC stesso.

Tali soggetti, in particolare, continueranno a beneficiare dell'Assegno Unico all'interno della propria carta RdC fino alla mensilità di febbraio 2024, anche nel caso in cui non abbiano ancora presentato la domanda.

Al contrario, invece, per continuare a fruire dell'AUU anche a partire dal mese di marzo 2024 i soggetti interessati hanno l'obbligo di presentare una nuova domanda valida per l'anno in corso, anche qualora abbiano già inviato un'apposita richiesta all'INPS per beneficiare dell'Assegno di Inclusione.

Assegno Unico domanda 2024: ecco quali sono i soggetti che devono inviare una nuova richiesta all'INPS per continuare a beneficiare del sussidio anche a partire dal mese di marzo

Riprenendo quelle che sono le regole che abbiamo approfondito durante il corso del precedente paragrafo, il messaggio INPS n. 2896 del 7 agosto 2023 ha specificato che la nuova domanda per beneficiare dell'Assegno Unico anche a partire dal mese di marzo 2024 deve essere presentata anche da parte dei nuclei familiari che hanno dei figli a carico di età compresa tra i 18 e i 21 anni.

Nel caso in cui non venga presentata la richiesta all'Istituto, invece, l'erogazione del beneficio cesserà alla fine del mese di febbraio dell'anno in corso.

La verifica della correttezza dei dati per ricevere il pagamento

Per continuare a beneficiare dell'Assegno Unico e Universale per i figli a carico l'INPS ricorda ai soggetti richiedenti di verificare la correttezza dei dati di pagamento indicati.

Nello specifico, dunque, bisognerà procedere con un controllo per quanto riguarda l'esattezza del codice IBAN del conto corrente o della carta prepagata, nonché l'appartenenza reale al richiedente.

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Valerio Sirocchi
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