Emergono nuovi dettagli sul caso di femminicidio-suicidio che ha sconvolto la piccola cittadina di Agropoli, nel Salernitano: stando a quanto ricostruito nel corso dei primi accertamenti effettuati sulle salme dei coniugi trovati morti, Annalisa Rizzo sarebbe stata uccisa dal marito Vincenzo Carnicelli nella loro abitazione di via Donizzetti dopo aver provato invano a difendersi con un taglierino.
ha dichiarato ai microfoni dei cronisti intervenuti sul posto il padre di Annalisa Rizzo, la 43enne uccisa dal marito Vincenzo Carnicelli, poi morto suicida, ad Agropoli, nel Salernitano. I fatti risalgono alla notte tra il 21 e il 22 gennaio.
L'uomo, di 63 anni, avrebbe aggredito la moglie - con cui era in fase di separazione - al culmine di una lite, mentre la figlia di 13 anni dormiva nella sua stanza. La donna, colta di sorpresa, avrebbe provato invano a difendersi con un taglierino: sarebbe morta a causa delle ferite riportate dopo essere stata colpita con un coltello dalla lunga lama.
Lo stesso che ieri i carabinieri avevano rinvenuto accanto ai loro corpi senza vita. Dopo il femminicidio, Carnicelli si era infatti ucciso a sua volta. A dare l'allarme, la mattina successiva, erano stati i familiari della donna che, non riuscendo a mettersi in contatto con lei, si erano preoccupati, andando a controllare se stesse bene e facendo la macabra scoperta.
Sembra che non avesse mai denunciato il marito, ma che, più volte, se ne fosse lamentata con i familiari. Il padre ha infatti riferito ai cronisti di averle consigliato di cambiare vita, di allontanarsi dall'uomo, che da poco era rientrato in Italia dopo aver lavorato come pizzaiolo in Germania. Avrebbero dovuto discutere i termini del divorzio proprio in questi giorni. Nessuno si aspettava un esito così drammatico.
Nel darne notizia alla cittadinanza, il sindaco Roberto Mutalipassi ha chiesto "rispetto e silenzio per questo dolore che ferisce l'intera comunità" di Agropoli, sconvolta dall'accaduto. Così come sconvolta si è detta la senatrice del Movimento Cinque Stelle Anna Bilotti, componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio.
ha dichiarato. Dall'inizio del 2024, in effetti, si sono registrate già diverse vittime. Si pensi a Rosa D'Ascenzo, la 71enne di origini romane uccisa a padellate dal marito 73enne Giulio Camilli nelle campagne attorno al monte Soratte.
L'anziana, con problemi di memoria, era arrivata morta all'ospedale di Civita Castellana di Viterbo. Il marito, che l'aveva accompagnata, aveva raccontato agli operatori di turno di aver fatto tutto il possibile per soccorrerla, dopo che era caduta in casa.
Pochi giorni dopo a Naro, in provincia di Agrigento, due donne di origini romene erano state uccise da un connazionale di 24 anni, che aveva addirittura dato alle fiamme una delle due. Poi, ancora, la 37enne Ester Palmieri era stata uccisa dal marito Igor Moser nella loro abitazione di Valfloriana, a Trento, mentre i tre figli erano a scuola. Sembra che volesse divorziare e che l'uomo non fosse d'accordo.
Solo nel 2023 sono morte, in Italia, 120 donne, molte per mano di compagni, ex o mariti. Si ricordi, tra le altre, Giulia Tramontano, uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello al settimo mese di gravidanza nella casa in cui convivevano a Senago, nel Milanese; Giulia Cecchettin, uccisa a 22 anni dall'ex fidanzato Filippo Turetta - che non aveva accettato la fine della loro storia - e Vanessa Ballan, che insieme al bimbo che portava in grembo è stata uccisa dall'ex amante di origini kosovare, che l'aveva minacciata, cercando di convicerla a lasciare il futuro marito e a rimettersi con lui.