Cos'è l'orologio dell'apocalisse? Si tratta della raffigurazione di un orologio le cui lancette misurano in maniera metaforica il pericolo di estinzione dell'umanità.
L'iniziativa di quantificare in modo visibile e diretto quanto manchi all'apocalisse deriva da un'idea di un team di scienziati dell'Università di Chicago durante gli anni della guerra fredda.
Il gruppo ha deciso la grafica iconica l'orologio e ha deciso che dal 1947 sarebbe sempre apparso sulla copertina della rivista di settore "Bulletin of the Atomic Scientists" a cura dello stesso gruppo di studiosi.
L'obiettivo era infatti quello di sensibilizzare l'opinione pubblica e le varie potenze mondiali dell'imminente pericolo per l'umanità. L'epoca della guerra fredda dava uno scenario molto vicino all'apocalisse con il tangibile pericolo di un attacco nucleare su vasta scala.
Lo sviluppo di nuove tecnologie, armi batteriologiche e nuovi precari equilibri tra potenze mondiali hanno spinto gli ideatori dell'orologio a mutare la posizione delle lancette in modo da aggiornare il pericolo cui la popolazione terrestre fosse sottoposto.
Negli anni il margine del Doomsday Clock si è sensibilmente ridotto. L'ultima modifica è stata effettuata qualche giorno fa con un nuovo aggiornamento. Quanto tempo ci rimane nel 2024?
Il funzionamento dell'orologio è semplicissimo. Si tratta di uno strumento solo metaforico che riproduce un determinato orario in maniera grafica.
Gli scienziati che lo hanno ideato hanno paragonato la fine di un singolo giorno all'apocalisse. La fine dell'umanità è quindi rappresentata dalle lancette poste sulla mezzanotte esatta.
Quanto più vicino ad esse sarà la posizione attuale dell'orologio tanto maggiore sarà il pericolo per l'umanità.
Il team che cura questo meccanismo valuta dunque anno per anno quali possono essere le nuove dinamiche economiche, politiche e sociali su scala mondiale.
A partire dal 2007 la valutazione di un'apocalisse è caratterizzata anche da parametri ambientale e come l'impatto dell'inquinamento ambientale globale stia stravolgendo il clima.
Da tutti questi fattori e dalla loro interconnessione, si determina il grado di pericolo. Se le condizioni rimangono pressoché inalterate rispetto l'anno precedente, non vengono apportati spostamenti alle lancette.
I recenti scenari bellici in atto tra Israele e Hamas nel territorio palestinese e la costante offensiva russa per l'invasione dell'Ucraina sono stati però ulteriori campanelli d'allarme per la fine dell'umanità.
Basti pensare che alla sua prima apparizione la distanza delle lancette dalla mezzanotte era di 7 minuti. Un tempo limitato ma che lasciava comunque intendere ad una catastrofe imminente.
Nel tempo questo intervallo ha subito complessivamente 23 variazioni.
L'ampiezza massima tra l'orario riportato e la mezzanotte è risultata pari a 17 minuti nel periodo tra il 1991 e il 1995.
Pochi giorni fa il team del Bulletin of the Atomic Scientists' Science and Security Board, che tra le sue fila annovera anche premi Nobel, ha comunicato l'aggiornamento sul Doomsday Clock.
La posizione delle lancette indica che il margine prima dell'apocalisse è di soli 90 secondi.
Il valore appare inalterato rispetto l'anno precedente ed è il punto più vicino toccato nella storia. Secondi gli esperti il caldo anomalo avvertito lo scorso anno e il perdurare di conflitti armati potenzialmente che possano investire l'intera umanità rappresentano una minaccia mai vista per il genere umano.
La posizione delle lancette sarebbe quindi un accorato appello per invertire presto la rotta, perché siamo davanti al momento più pericoloso della storia moderna.
Gli scienziati hanno spiegato come gli attuali sforzi per ridurre le emissioni di gas serra siamo assolutamente insufficienti per evitare pericolosi impatti umani ed economici derivanti dai cambiamenti climatici, che colpiscono in modo sproporzionato le persone più povere del mondo.
Oltretutto il 2024 considera anche la nuova criticità nel campo della tecnologia. Il preponente avvento delle intelligenze artificiali rischia di minare la società e produrre pericolose violazioni senza sufficienti protocolli di sicurezza.