La decisione del Ministero dell'Interno di vietare la manifestazione pro-Palestina che si sarebbe dovuta svolgere domani, 27 gennaio, a Roma è stata sì accolta con soddisfazione dalla comunità ebraica italiana ma non da quella palestinese.
Fra allarmi di censura e rischio di tensioni nelle strade romane, arriva anche il tentativo del noto chef televisivo Rubio di portare del sangue animale ad un corteo davanti alla Farnesina. Alcuni attivisti pro-Palestina avrebbero cercato di intingervi delle bandiere israeliane stampare su fogli, ma la Polizia ha impedito loro di farlo.
Nei giorni scorsi il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, aveva lanciato l'allarme: la manifestazione a Roma in favore della Palestina, destinata al 27 gennaio, era un oltraggio al Giorno della memoria e avrebbe assunto anche caratteri spiccatamente antisemiti.
D'altro canto tante manifestazioni per chiedere la fine della guerra a Gaza, la creazione di un vero stato palestinese ed il ritiro delle truppe israeliane erano state organizzate prevalentemente di sabato a Roma ed in altre città italiane: momenti di tensione, come una bandiera israeliana bruciata davanti alla sede della Fao, avevano però messo in allarme il Ministero dell'Interno.
Ieri è arrivata la decisione di far spostare in un'altra data la manifestazione pro-Palestina. Ciò però non ha impedito a piccoli gruppi di organizzare dei sit-in di protesta, mentre personalità come Yousef Salman (presidente della Comunità palestinese in Italia) hanno espresso il proprio dispiacere per come si è svolta la vicenda.
Ad aggiungere pepe alla vicenda ci ha pensato anche chef Rubio: mentre si stava recando al sit-in pro-Palestina davanti alla Farnesina, il noto personaggio televisivo è stato fermato per un controllo dalla Polizia. Nella sua auto è stata trovata una tanica contente 5 litri di quello che lo stesso Rubio ha definito sangue animale di origine bovina e suina.
Lo chef avrebbe spiegato alla pattuglia che quel sangue era destinato ad un uso alimentare, ma è stato lo stesso portato al commissariato Prenestino, dove un campione del sangue è stato prelevato per le analisi di rito. L'ipotesi è che quel sangue potesse servire ai manifestanti davanti la Farnesina, che avevano intenzione di intingervi alcune bandiere israeliane stampate su fogli di carta.
Un'azione simile è stata comunque tentata dagli attivisti di Cambiare Rotta e di Potere al Popolo, ma la Polizia li ha fermati per un'accusa di vilipendio alla bandiera di Israele.