Nella tarda mattinata di oggi, 2 febbraio, la Corte d'Assise d'Appello di Sassari ha confermato la condanna all'ergastolo già emessa in primo grado nei confronti di Massimiliano Farci, il 56enne originario di Assemini che uccise la compagna Speranza Ponti ad Alghero, occultandone il cadavere e tentando di depistare le indagini.
I fatti risalgono alla fine del 2019. Speranza Ponti aveva 49 anni e insieme al compagno Massimiliano Farci lavorava nella pizzeria che l'uomo aveva da poco preso in gestione ad Alghero quando, all'improvviso, scomparve nel nulla.
Il suo corpo fu trovato senza vita oltre un mese dopo, nel gennaio del 2020: era stato occultato in una zona periferica della città dallo stesso Farci, che agli inquirenti disse di averlo fatto per realizzare il desiderio della compagna di essere sepolta in natura, dopo averla trovata morta impiccata nell'abitazione che condividevano.
L'autopsia rivelò altro: sul cadavere della donna c'erano, infatti, segni di violenza. Si capì subito che il 56enne l'aveva ripetutamente colpita. Dopo essere stato arrestato, era quindi finito a processo con l'accusa di omicidio. Al termine di diverse ore di camera di consiglio, la Corte d'Assise del tribunale di Sassari nel 2022 l'aveva condannato all'ergastolo e a 18 mesi di isolamento diurno.
Sentenza che oggi, 2 febbraio, è stata confermata anche in secondo grado. L'uomo, originario di Assemini, resterà a lungo in carcere: quando uccise la compagna, tentando di depistare le indagini che seguirono alla sua scomparsa, si trovava in semilibertà dopo aver scontato 20 anni di reclusione. Nel 1999 aveva infatti commesso un altro omicidio: aveva preso parte al delitto della "Lotus rossa", ammazzando l'imprenditore Renato Baldussi.
Secondo il gip che ne aveva convalidato il fermo, nei confronti della donna - che voleva lasciarlo - aveva ingenti debiti. Il giorno dopo l'omicidio prelevò migliaia di euro con il suo bancomat, pubblicando una serie di post dal suo profilo Facebook per far pensare che fosse ancora viva.
La conferma della condanna all'ergastolo nei confronti di Farci arriva a qualche giorno da quella emessa a Roma a carico di Innocent Oseghale, il 35enne di origini nigeriane finito a processo con l'accusa di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi la 18enne Pamela Mastropietro a Macerata.
I fatti risalgono all'inizio del 2018. La ragazza era fuggita dalla comunità per tossicodipendenti di cui era ospite quando, nei pressi di un parco della città marchigiana, si imbattè nell'uomo, che la attirò nel suo appartamento con la promessa di fornirle della droga e poi ne abusò, approfittando delle sue condizioni di fragilità psico-fisica.
La madre Alessandra Verni sostiene da sempre che non fosse solo e sia stato aiutato quando, poco dopo, la accoltellò a morte, mettendone il cadavere ridotto in pezzi in due valigie e abbandonandolo a bordo strada in una zona di campagna.
Una vicenda terribile, come quella per cui è stato condannato in primo grado all'ergastolo lo scorso gennaio il 63enne Rosario Palermo, che era accusato di aver ucciso la figlia dell'ex compagna Agata Scuto e di averne occultato il cadavere per fare in modo che non si venesse a conoscenza del fatto che l'avesse messa incinta.
La ragazza, di 22 anni, aveva dei problemi psichici e una menomazione al braccio e alla gamba: come Pamela non poteva difendersi. Così come non poteva difendersi la giovane Saman Abbas, strangolata e poi gettata in una fossa dai suoi familiari per aver rifiutato di sposare un cugino che avevano scelto come suo sposo. Entrambi i genitori sono stati condannati all'ergastolo.