Come sempre, anche per il 2024 sono attive esenzioni e riduzioni sull’Imu, destinati, però, a specifiche categorie di beneficiari e immobili.
Il pagamento della prima rata è previsto per il mese di giugno, ma è bene sapere sin da ora se si ha diritto ad agevolazioni sull’imposta. Poco o nulla cambia rispetto allo scorso anno, in tema di riduzioni ed esenzioni.
Vediamo subito quali sono tutti gli sconti del 2024 e chi ne ha diritto.
Per il 2024, sono previsti sconti, riduzioni e agevolazioni sull’Imu, solo per alcune categorie di contribuenti e immobili.
La prima riduzione è pari al 25% e spetta ai proprietari che decidono di affittare in locazione a canone concordato il proprio immobile.
La riduzione scatta solo se presente uno specifico accordo tra il proprietario e l’inquino sulla riduzione del canone di affitto a fronte di una maggiore stabilità del contratto. Il contratto, inoltre, deve essere regolarmente registrato all’Agenzia delle entrate.
La riduzione arriva al 50% quando l’immobile viene dato in comodato a genitori, figli o parenti in linea entro il 1° grado. L’immobile in questione, però, deve essere utilizzato come abitazione principale.
La stessa agevolazione riguarda anche i fabbricati dichiarati di interesse storico, artico o quelli inagibili e inabitabili e, comunque, non utilizzati.
Oltre a riduzioni e sconti, sono previste anche deduzioni. Anche nel 2024, le imprese e i lavoratori autonomi possono dedurre l’Imu pagata per gli immobili strumentali al 100%, così come previsto dalla Legge di Bilancio del 2023.
La deduzione in oggetto, qualora spettante, deve essere applicata in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi. Infatti, sono necessari alcuni requisiti. Di quali si tratta? Per verificarli è necessario far riferimento a quanto stabilito dal Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir).
Si sa bene che, per alcuni immobili, è prevista l’esenzione Imu e ciò vale anche nel 2024.
Di quali immobili si tratta? Oltre che sulla prima casa, salvo specifiche situazioni, non si paga l’Imu anche sui fabbricati:
Inoltre, l’ultima Legge di Bilancio ha esteso l’esenzione anche per gli immobili utilizzati esclusivamente per:
Infine, l’Imu non deve essere pagata neppure per i fabbricati rurali, a prescindere dalla qualifica del proprietario, ovvero se si tratta di un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo.
Secondo quanto stabilito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, scatta l’esenzione Imu, per il 2023 e il 2024, anche per i cosiddetti fabbricati collabenti, cioè quelli che non sono idonei a scopi abitativi né in grado di generare reddito.
L’Imu, anche per il 2024, si versa in due rate:
Il versamento della prima rata è pari all'imposta dovuta per il primo semestre applicando l'aliquota e la detrazione dei dodici mesi dell'anno precedente. Il versamento della seconda rata è pari all'imposta dovuta per l'intero anno, sulla base delle aliquote vigenti per l’anno di competenza detratto il versamento effettuato come prima rata.
Il versamento dell’Imu deve essere effettuato esclusivamente tramite una delle seguenti modalità:
A seguito dell’adozione di apposito decreto interministeriale, il versamento potrà essere effettuato anche utilizzando la piattaforma PagoPA.
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