Cos'è successo a Giovanbattista Cutolo? Perché è stato ucciso? Sono in tanti a chiederselo, ripensando alla storia del musicista 24enne, salita alla ribalta delle cronache lo scorso agosto. Una storia che aveva sconvolto l'opinione pubblica, portando molti a riflettere sul destino della città di Napoli, sempre più in balia della violenza.
Giovanbattista Cutolo, per tutti "Giò Giò", aveva 24 anni e faceva parte dell'oschestra Scarlatti Camera Young. Era un "ragazzo sorridente e rispettoso", che sognava di farsi strada nel mondo della musica. Lo scorso 31 agosto è stato ucciso fuori da un locale a due passi da piazza del Municipio, a Napoli, al culmine di una rissa scoppiata per futili motivi tra due gruppi di amici: il suo e quello di un 17enne finito in carcere con l'accusa di avergli sparato.
Tutto era iniziato quando il ragazzo, arrivando davanti al pub in sella al suo scooter, aveva effettuato una manovra azzardata, sfiorando altri mezzi già parcheggiati e venendo rimproverato da un'amica del 24enne, che gli aveva chiesto di fare più attenzione. Dei suoi amici a quel punto avevano spremuto una bustina di maionese in testa a un altro amico del musicista, dando inizio a una lite che era culminata in una violenta rissa.
Cutolo, che inizialmente era rimasto in disparte, si era fatto avanti per chiedere al gruppo "rivale" di lasciarli in pace, quando loro, poco prima, avevano iniziato a tirargli contro tavoli e sgabelli. A quel punto il 17enne aveva estratto una pistola che poi avrebbe detto di aver trovato in strada, sparandogli contro tre colpi, di cui almeno uno mentre era già steso a terra.
Il tutto davanti agli occhi inermi della fidanzata e degli altri avventori del locale, che non avevano potuto far niente per salvarlo. Poco dopo il giovane era morto. Il 17enne si era dato alla fuga. Una volta fermato avrebbe detto di averlo preso di mira perché gli si era avvicinato con "fare minaccioso", come se volesse picchiarlo. Secondo le telecamere di videosorveglianza, lo avrebbe addirittura inseguito, per essere sicuro che i colpi arrivassero a destinazione.
"Chiedo perdono, mio figlio deve pagare", aveva detto ai giornalisti il padre del minorenne fermato per l'omicidio di Giovanbattista Cutolo, un ragazzo originario dei Quartieri Spagnoli con una precedente denuncia per tentato omicidio alle spalle. Un episodio risalente a quando aveva appena 13 anni, per cui quindi non era imputabile.
Dal prossimo 15 febbraio dovrà comparire davanti ai giudici del tribunale per i minori di Napoli per il processo che lo vede imputato con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Nei suoi confronti i pm hanno infatti chiesto e ottenuto il giudizio immediato, che in caso di evidente fondatezza dell'accusa permette di accelerare le fasi del dibattimento, saltando l'udienza preliminare, senza sconti.
Altre due persone, intanto, sono finite nel mirino degli inquirenti: si tratta di due ragazzi maggiorenni amici del 17enne, entrambi già noti alle forze dell'ordine. Uno di loro è indagato per concorso in omicidio, perché avrebbe ceduto all'amico la pistola usata per uccidere il musicista; l'altro è indagato per rissa: sarebbe stato lui a provocare la comitiva della vittima, scatenenando la discussione preceduta all'omicidio.
Uno è stato arrestato in Spagna pochi giorni fa: si chiama Anthony Mucci e si sarebbe macchiato della rapina di alcuni orologi di lusso Rolex, finendo in cella a Barcellona. A riportarlo, Il Mattino e La Repubblica.