09 Feb, 2024 - 11:45

Bonus terzo figlio di 5.000 euro, è ancora disponibile? Incredibile risposta dall’INPS

Bonus terzo figlio di 5.000 euro, è ancora disponibile? Incredibile risposta dall’INPS

Il bonus terzo figlio erogato dall’INPS corrisponde all'Assegno al nucleo familiare con almeno tre figli minori disciplinato dall’articolo 65 della Legge 23 dicembre 1998, n. 448. Lo strumento è stata una forma di sostegno economico importante riconosciuto in favore delle famiglie nel 2023.

Chiariamo sin da subito che il decreto legislativo 230/2021, ha previsto l’istituzione a decorrere dal primo marzo 2022 dell’Assegno unico e universale per i figli a carico e ha disposto l’abrogazione, a decorrere dalla stessa data, dell’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori di cui all'articolo 65 della legge 448/1998. Tale contributo economico, pertanto, è stato accorpato all’assegno unico per i figli a carico.

Bonus terzo figlio

Per comprendere meglio le caratteristiche principali dell’Assegno Unico Universale, riepiloghiamo brevemente i criteri per la sua adozione rispetto del bonus terzo figlio o Assegno al nucleo familiare con almeno tre figli minori, un contributo riconosciuto dal Comune di residenza ed erogato dall’INPS.

L'Assegno Unico Universale viene concesso ai genitori a condizione che il nucleo familiare conti almeno tre figli minori (legittimi, naturali o adottivi). I figli minori del richiedente sono equiparati ai figli del coniuge o conviventi con il richiedente stesso, nonché ai minori in affidamento preadottivo.

Il legislatore ha previsto che il beneficiario e i minori devono far parte della stessa famiglia anagrafica, inclusi quelli in affidamento presso terzi, come stabilito dall’articolo 2 della legge n. 184 del 1983.

Attualmente, l’Assegno Unico Universale è in vigore come sostegno economico per le famiglie con figli a carico, attribuendo un contributo per ogni figlio fino al compimento dei 21 anni (sotto specifiche condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.

L'importo dell’Assegno varia in base alla situazione economica del nucleo familiare, calcolata tramite l’ISEE al momento della domanda, all’età e al numero dei figli, e alle eventuali situazioni di disabilità dei figli.

L’Assegno assume carattere unico perché mira a semplificare e potenziare gli interventi a sostegno della genitorialità e della natalità. È definito universale in quanto si estende a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con un ISEE superiore alla soglia di 43.240 euro.

Differenze tra gli ammortizzatori sociali

L’Assegno unico e universale spetta alle famiglie che soddisfano le condizioni di seguito indicate:

  • per ogni figlio minorenne a carico. Per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni,che:
    • frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea;
    • svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
    • sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
    • svolga il servizio civile universale;
  • per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

A differenza dell’Assegno al nucleo familiare con almeno tre figli minori, l’Assegno Unico e Universale viene riconosciuto indistintamente per tutti i figli.

È importante notare che il primo è condizionato al reddito ISEE, mentre il secondo viene riconosciuto a prescindere del valore reddituale.

Infine, in entrambi i casi, l’importo dell’assegno viene rivalutato in base all’aumento dei prezzi al consumo delle famiglie rilevato dall’indice ISTAT.

Come funziona l’Assegno unico e universale nel 2024

L’INPS spiega che l’importo dell’Assegno Unico è commisurato al valore dell’ISEE. La norma prevede il riconoscimento di eventuali arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non risultano in possesso dell’indicatore ISEE in corso di validità, ma per i quali l’ISEE dovrà essere attestato entro il 30 giugno.

Pertanto, il beneficio viene rilasciato anche a coloro il cui reddito supera il limite di 43.240 euro. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa.

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Antonella Tortora
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