Rabbiosi e indignati gli attivisti del collettivo Luna, dopo gli sgomberi a Bologna dello scorso ottobre sfociati in violenti scontri con gli agenti della Digos: la magistratura ha notificato il divieto di dimora a sei degli attivisti, che dichiarano: "È un provvedimento folle".
Sono passati tre mesi dagli scontri fra la polizia e gli attivisti, verificatisi lo scorso 17 ottobre e hanno portato all'applicazione, oggi, 27 febbraio, di sei divieti di dimora per altrettanti attivisti. La notifica, però, non è andata giù ai membri del collettivo Luna, costretti ad abbandonare l'occupazione dell'Istituto Santa Giuliana di via Mazzini.
Il collettivo, infatti, ha replicato che il provvedimento è folle e che a Bologna è in corso un atto di sabotaggio da parte dell'amministrazione e della magistratura e che ci sarebbero:
Sull'onda dell'indignazione, il collettivo ha convocato per domani, 28 febbraio, nella piazza antistante la sede del comune, Palazzo D'Accursio, una conferenza stampa per denunciare davanti alla cittadinanza le ingiustizie subite e dare la propria versione.
Gli attivisti sono convinti che in città sarebbe in corso:
Dunque, questo è il momento per ribellarsi all'ostruzionismo che impedisce di raccogliere solidarietà, e aggiungono:
Questo non è il primo episodio di sgombero a Bologna che finisce in guerriglia con le forze dell'ordine. Un altro caso simile, a distanza di pochi mesi da quello del 17 ottobre, è avvenuto il 6 dicembre. Allora, diversi agenti erano rimasti feriti, perché gli occupanti avevano lanciato sassi e altri oggetti contro i poliziotti.
Dopo quei caotici e violenti momenti, il sindacato Fsp Polizia di Stato aveva denunciato l'estenuante lotta quotidiana contro le occupazioni abusive e il ferimento inevitabile degli agenti. Pare, dunque, che un terreno comune d'incontro fra attivisti e forze dell'ordine sia ancora molto lontano dall'essere trovato.