Proroga Rottamazione quater delle cartelle fiscali scadute, chi non pagherà le prime tre rate entro la nuova scadenza di marzo 2024 andrà incontro al recupero da parte dell'Agenzia delle entrate. Con l'approvazione della conversione in legge del decreto Milleproroghe che fissa la nuova scadenza di quest'anno, non ci saranno nuove possibilità di rientrare nella definizione agevolata 2023 con pagamenti dei carichi fiscali senza l'aggiunta di interessi, sanzioni e aggi. La nuova scadenza è fissata al 15 marzo prossimo, giorno entro il quale si dovrà pagare anche la terza rata, oltre alla prime due che erano in scadenza negli ultimi mesi del 2023.
Intanto, l'Agenzia delle entrate ha chiarito che, in merito ai carichi della Rottamazione quater, i ruoli rimangono fuori dal perimetro del divieto di compensazione.
La conversione in legge della Rottamazione quater conferma la nuova scadenza per il pagamento delle prime tre rate. Calendario alla mano, pertanto, entro il 15 marzo 2024 (più i cinque giorni di tolleranza per il termine ultimo del 20 marzo 2024) dovranno risultare i pagamenti delle seguenti rate della Rottamazione quater delle cartelle:
Si chiarisce che non ci saranno altre possibili misure per non perdere la Rottamazione delle cartelle dello scorso anno. Dopo la scadenza del 15 marzo 2024, infatti, l'Agenzia delle entrate farà scattare le azioni di recupero nei confronti dei debitori fiscali inadempimenti.
I contribuenti che non dovessero pagare anche solo una delle tre rate della definizione agevolata, non fruiranno più dei vantaggi dell'azzeramento delle spese per interessi, sanzioni e aggi sui debiti fiscali. Inoltre, potranno aderire a formule di pagamento a rate ma in modalità ordinaria, con il pagamento delle spese accessorie dei carichi fiscali, azzerate nel caso della definizione agevolata.
Da ultimo, l'Agenzia delle entrate ha chiarito che le partite iscritte a ruolo inerenti la Rottamazione quater delle cartelle non rilevano per quanto concerne il divieto di compensazione nel caso si tratti di carichi fiscali scaduti per un importo superiore a 1.500 euro. Il chiarimento arriva a seguito del quesito inviato all'amministrazione tributaria sulla questione di un contribuente che, avendo indicato nella domanda di definizione agevolata 2023 dei debiti scaduti, intendeva usare la compensazione con il modello F 24 per effetto dei crediti spettanti.
Per l'Agenzia delle entrate non può applicarsi quanto prevede la sospensione di cui all'articolo 31 del decreto legge 78 del 2010 in base alla quale si inibisce la compensazione dei crediti d'imposta nei casi di debitori morosi per cartelle superiori a 1.500 euro. Chi ha richiesto il parere dell'amministrazione fiscale credeva di poter vantare di una sospensione dei ruoli. Così non è, come ha deciso l'Agenzia delle entrate, che nell'interpello numero 54 del 200024 stabilisce che i ruoli rimangono fuori dalla compensazione per le cartelle scadute di importo eccedente i 1.500 euro.