Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani tuona sulla morte di Navalny: sulla scomparsa del dissidente russo, considerato il principale avversario politico del presidente Putin, il neo-eletto segretario di Forza Italia si scaglia contro il Cremlino.
Il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, rispondendo alle domande della stampa sulla morte di Alexei Navalny, il dissidente russo morto lo scorso 16 febbraio 2024 in una prigione non lontano da Mosca, dove stava scontando una pena per motivi politici, non perde occasione di commentare la tragica scomparsa dell'acerrimo nemico di Putin.
Il Ministro senza troppi giri di parole scaglia una freccia contro il Cremlino, sottolinenando come Navalny riesca a dare fastidio ai vertici della politica di Mosca anche da morto.
Nel commentare la morte di Alexei Navalny, il ministro Antonio Tajani (FI) tuona:
La domanda dell'inviato di Tag24, Lorenzo Brancati, sull'estradizione del 37enne palestinese residente in Italia dal 2017, Anan Yaneesh (arrestato dalla Digos della questura dell'Aquila con richiesta di estradizione da parte di Israele perché accusato di finanziare il terrorismo) sembra mettere il ministro Tajani in difficoltà:
Sull'eventualità di un incrinamento dei rapporti diplomatici con Israele in merito alla questione dell'estradizione, il ministro ha riposto:
Tajani a proposito di estradizione torna a parlare del caso di Ilaria Salis, la cittadina italiana prigioniera in Ungheria, di cui si è molto discusso nelle scorse settimane:
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