Giovanni Russo è morto per due colpi di fucile a distanza ravvicinata. Per il suo omicidio, avvenuto nella serata del 27 febbraio a Vittoria, nel Ragusano, è stato convalidato il fermo di Alex Ventura. Per il reo confesso, detenuto dall'alba del 28 febbraio, è stata inoltre confermata l'aggravante della premeditazione.
Giovanni Russo, 23 anni appena, è stato colpito alla testa e al cuore: l'omicida ha agito alle sue spalle. Il giudice per le indagini preliminari, Vincenzo Ignaccolo, ha sciolto la riserva assunta al termine dell'interrogatorio di garanzia-che si è svolto ieri mattina presso il carcere di Ragusa- e ha confermato sia il fermo che l'aggravante.
Secondo quanto trapelato durante l'interrogatorio, in cui il giovane ha confessato il delitto, il movente sarebbe da ricercarsi in vecchi rancori tra Ventura e Russo. Dissapori che si sono riaccesi quando i due ragazzi si sono incontrati casualmente: Russo era sull'uscio dell'abitazione di un conoscente.
Il 29enne sarebbe andato a prendere il fucile in casa al termine di un battibecco con la vittima, poi degenerato. Un litigio che si è trasformato in tragedia.
Dopo aver sparato a Russo, Ventura si è allontanato in auto e avrebbe gettato il fucile: l'arma non è stata ancora trovata.
Dopo qualche ora si è consegnato spontaneamente ai carabinieri di Vittoria, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Matteo Anzalone.
Proprio perché Ventura si è costituito, il legale aveva chiesto non venisse convalidato il fermo. Il gip ha però deciso diversamente.