05 Mar, 2024 - 17:17

Riceve 217 dosi di vaccino, senza effetti collaterali: il caso studiato dagli scienziati

Riceve 217 dosi di vaccino, senza effetti collaterali: il caso studiato dagli scienziati

Gli scienziati di Norimberga stanno studiando un caso senza precedenti: un uomo ha ricevuto ben 217 dosi di vaccino contro il Covid-19, senza riscontrare alcun effetto collaterale negativo sul suo sistema immunitario.

Questo caso straordinario, studiato attentamente da ricercatori di varie istituzioni accademiche, offre nuove prospettive sulla sicurezza e sull'efficacia delle vaccinazioni e sull'eventualità dell'iper-vaccinazione. Scendiamo nei dettagli.

217 dosi di vaccino senza effetti collaterali, ecco cos'è accaduto

Come riportato da AGI, è in corso uno studio condotto dai ricercatori dell'Università Friedrich-Alexander di Erlangen-Norimberga e dell'Ospedale universitario di Erlangen, il quale ha rivelato che un uomo tedesco ha ricevuto ben 217 dosi di vaccino contro il Covid-19, in 29 mesi, senza alcun effetto negativo sul suo sistema immunitario.

Ma cosa è successo a questo signore? Contrariamente a quanto si potesse pensare, il sistema immunitario dell'uomo si è rivelato in perfetta forma, con un livello di cellule immunitarie e anticorpi contro il SARS-CoV-2 persino più elevato rispetto a coloro che hanno ricevuto solo tre vaccinazioni.

Questo sorprendente avvenimento è molto importante per gli scienziati, perché fino a questo momento non era molto chiaro quali effetti potesse avere, sul sistema immunitario, una iper-vaccinazione, un sovradosaggio.

I motivi per cui l'uomo ha ricevuto 217 vaccinazioni, non si conoscono. Il dottor Kilian Schober, dell'Istituto di microbiologia - Microbiologia clinica, immunologia e igiene, ha contattato l'uomo che ha ricevuto 217 dosi di vaccino Covid-19 dopo aver appreso del suo caso attraverso articoli di giornale.

Hanno condotto vari test per comprendere gli effetti di un'elevata frequenza di vaccinazioni sull'immunità.

Le vaccinazioni abitualmente espongono il sistema immunitario agli antigeni, ma un'esposizione frequente potrebbe affaticare le cellule immunitarie, compromettendo la loro efficacia nella lotta contro agenti patogeni come HIV o epatite B.

I risultati hanno rivelato, invece, la presenza di un elevato numero di cellule T-effettrici, le quali svolgono un ruolo fondamentale nella lotta contro il virus.

Sorprendentemente, l'uomo aveva addirittura più cellule T-effettrici rispetto al gruppo di controllo che aveva ricevuto solo tre vaccinazioni, e queste cellule si sono dimostrate altrettanto efficaci nel combattere il virus.

L'uomo ha ricevuto un'ulteriore vaccinazione durante lo studio e questo ha portato ad un significativo aumento degli anticorpi contro il virus.

Questi risultati suggeriscono che l'iper-vaccinazione non abbia danneggiato il sistema immunitario dell'uomo e che i vaccini somministrati siano stati ben tollerati.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Lancet Infectious Diseases.

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Quali sono le conseguenze della iper-vaccinazione sulle difese immunitarie contro altre malattie che non siano Covid

Ulteriori esami hanno confermato che il sistema immunitario dell'uomo è rimasto altrettanto efficace nel contrastare altri agenti patogeni nonostante l'ipervaccinazione.

Questo suggerisce che non ci siano danni al sistema immunitario dovuti alla somministrazione eccessiva di vaccini. Tuttavia, va precisato che questo è un singolo caso e non è sufficiente per trarre conclusioni generali o raccomandazioni pubbliche.

Gli esperti ribadiscono che l'attuale approccio preferito rimane la vaccinazione a tre dosi, integrata da ulteriori vaccini per gruppi vulnerabili, senza la necessità di ulteriori dosi. I ricercatori hanno dichiarato esplicitamente di non sostenere l’ipervaccinazione come strategia per migliorare l’immunità adattativa.

Questo caso offre spunti importanti per la comprensione della risposta immunitaria. Nonostante l'ipervaccinazione, il suo sistema immunitario è rimasto robusto e reattivo.

Tuttavia, lo ribadiamo, è fondamentale considerare che si tratta di un caso singolo e che ulteriori studi sono necessari per comprendere appieno le implicazioni.

Questa scoperta non cambia le raccomandazioni riguardanti la vaccinazione, ovvero tre dosi per chi è in buona salute e altre dosi in più, a seconda di quello che consiglia il medico di famiglia, per le persone fragili.

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Immacolata Duni
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