Eleonora Abbagnato torna in tv e lo fa con un docufilm sulla sua incredibile carriera nella danza che sarà d'ispirazione a tutti i ballerini del mondo e agli appassionati del balletto e che l'ha portata a diventare Etòile dell’Opéra de Paris e Direttrice del corpo di ballo e della scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma. La grande artista siciliana racconterà tra le righe anche la sua famiglia. Qualche anno fa ha sposato l'allora calciatore del Palermo Federico Balzaretti, attualmente responsabile dell'area tecnica dell'Udinese in Serie A, da cui ha avuto i figli Julia e Gabriel. Ecco dove vedere il film.
ELEONORA ABBAGNATO – Una stella che danza andrà in onda venerdì 29 marzo in prima serata su Rai3 e contemporaneamente su Raiplay. La regia è di Irish Braschi i cui scopi artistici sono letteralmente sintetizzati in queste parole:
Di cosa parla il film sulla Abbagnato? L'idea narrativa è quella di partire dal suo ultimo spettacolo nel celebre teatro parigino durante il quale affiorano nella sua testa i ricordi di quel viaggio artistico durato quasi trent'anni e iniziato da bambina quando viveva lontana dalla famiglia a Parigi. A detta dei critici, la marcia in più sta però in un terzo piano narrativo, quello del sogno, dove la ballerina palermitana danza sulle note di Nuvole in fiore, brano di uno dei più rappresentativi artisti musicali in Europa, il pianista e compositore Dardust, autore anche di diverse hit come "Soldi" di Mahmood, accompagna dal vivo la sua performance con il suo pianoforte.
Nel docufilm sulla danzatrice italiana compaiono anche testimonianze di amici, parenti e compagni d’arte ma soprattutto quelle di due grandi nomi della musica italiana con cui l'Eleonora nazionale ha collaborato. Si tratta di Vasco Rossi, reduce dal successo su Netflix di "Il Supervissuto", e di Claudio Baglioni, che ha appena concluso un evento straordinario.
Curato da Matteo Levi, ELEONORA ABBAGNATO – Una stella che danza, si tratta di una produzione 11 Marzo Film (a.p.a.), in collaborazione con Rai Documentari e con il contributo del Ministero della Cultura. Il lungometraggio è stato girato per la maggior parte nei Laboratori di scenografia del Teatro dell’Opera di Roma. Dal 29 marzo sarà a disposizione di tutti per una rappresentazione "dietro le quinte" di un mondo che raramente ha parlato di sé in questo modo.