Dopo le immagini con le catene la situazione è migliorata, ma Ilaria non è Serana.
Roberto Salis, il padre della 39enne insegnate italiana detenuta a Budapest dal febbraio 2023 con l'accusa di aver aggredito due persone nel corso di una manifestazione neofascista nella capitale ungherese è intervenuto sulla vicenda della figlia a margine dell'incontro, organizzato oggi 5 marzo, presso l'Università Roma Tre dal titolo Diritti senza confini.
Ai microfoni dell'inviato di Tag24, Thomas Cardinali, ha parlato anche della vicenda di Chico Forti, l'imprenditore italiano detenuto da oltre vent'anni negli Stati Uniti a seguito di una condanna per omicidio e il cui rientro in Italia è stato annunciato nei giorni scorsi dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Roberto Salis ha spiegato che le immagini dello scorso gennaio della figlia, trasportata in tribunale con catene alle mani e ai piedi, hanno rappresentato un punto di svolta nella vicenda, conferendole un'accelerazione positiva.
Dal momento in cui sono state mostrate quelle immagini, le cose sono iniziate a cambiare.
ha spiegato aggiungendo che, dal febbraio 2023 il Ministero degli Esteri italiano aveva portato avanti una serie di azioni che, però, non avevano sortito alcun effetto prima di quelle immagini.
Adesso ci sono dei vantaggi sia in termini di qualità della carcerazione e per quanto riguarda il dialogo con le istituzioni
ha detto Roberto Salis che poi ha spiegato che le prossime udienze saranno determinanti per un esito positivo della vicenda.
Ricordiamo che i legali ungheresi di Ilaria hanno fatto richiesta di arresti domiciliari e nel caso tale misure dovesse essere concessa, ci sarebbero buone possibilità di ottenere che la misura detentiva possa essere scontata in Italia.
Una tappa molto importante sarà l’udienza del 28 di marzo, speriamo che possa accadere qualcosa. Prima ci sarà il 15 marzo alla Corte di Appello di Milano un’udienza in cui la magistratura ungherese dovrà dare una risposta sulla richiesta dei domiciliari in Italia per Gabriele Marchesi. Lui è accusato degli stessi reati di mia figlia, sarebbe interessante capire a quel punto cosa possa vietare lo stesso per Ilaria.
ha dichiarato Roberto Salis.
Parlando del caso di sua figlia e del fatto che sia diventato un caso politico in Ungheria, Roberto Salis ha dichiarato:
Il suo mi sembra un caso abbastanza semplice dal punto di vista dei fatti reali. È stato ingigantito. Credo che se si smontasse il caso politico in Ungheria tutto si risolverebbe in maniera veloce. Questo caso, però, non lo abbiamo certamente creato noi.
Parlando della vicenda di Chico Forti, l'imprenditore italiano detenuto in un carcere degli Stati Uniti e del suo rientro in Italia, Roberto Salis si è detto contento per lui, ma ha sottolineato come le due vicende siano diverse.
E' un’ottima notizia e sono contento per lui. La sua vicenda, però, è diversa da quella di mia figlia Ilaria, sono problematiche differenti. Certo posso dire che fa piacere ci sia una notizia positiva.
Ha poi detto di non aver avuto modo di parlare con la figlia della vicenda di Chico Forti e, lasciando trasparire un po' di preoccupazione, ha sottolineato come le ultime dichiarazioni del Ministro degli Esteri ungherese abbiano reso meno serena la figlia.
Ilaria comunque non è più serena negli ultimi giorni, non può esserlo dopo le parole del ministro ungherese che sono andate in direzione diametralmente opposta a quella che le avrebbe consentito di aumentare la sua serenità.