Entro la fine del prossimo mese, per le partite IVA arriva la dichiarazione dei redditi precompilata contenente i redditi percepiti e le ritenute subite. In sostanza, si apre un nuovo capitolo volto a una maggiore digitalizzazione del sistema fiscale.
Tuttavia, la quantità di informazioni fornite dall'Agenzia delle Entrate potrebbe non essere completamente accurata nella fase di incrocio dei dati. Pertanto, è possibile che il contribuente riceva una dichiarazione precompilata carente di informazioni e altro ancora. Vediamo insieme come funziona la dichiarazione dei redditi precompilata per le partite IVA.
Partendo dal presupposto che dal 30 aprile 2024, le partite IVA avranno a disposizione la Dichiarazione dei redditi precompilata, così come i pensionati e i lavoratori dipendenti, questa rappresenta la principale novità del 2024.
Perché? A partire dal 2024, viene introdotta la Dichiarazione dei redditi precompilata in via sperimentale. Ciò significa che con molta probabilità, se non vengono riscontrate grosse difformità nella procedura, la misura diventerà strutturale per gli anni a seguire.
Tuttavia, questa edizione potrebbe richiedere l’attenzione del contribuente, poiché è possibile che la dichiarazione dei redditi precompilata risulti carente del quadro redditi e delle ritenute d’imposta subite correlate all’anno d’imposta di riferimento.
La dichiarazione dei redditi deve essere presentata entro i termini indicati dall'Agenzia delle Entrate, di seguito riportati:
L'Agenzia delle Entrate dovrebbe trasmettere la dichiarazione dei redditi precompilata 2024 contenente tutti gli elementi relativi all'anno d’imposta 2023. Come riportato su investireoggi.it, si tratta di informazioni già note all'Agenzia, in quanto provengono dalla trasmissione dei dati inviata dai diversi operatori. Ad esempio, le università trasmettono le informazioni sulle spese universitarie versate dagli studenti, mentre gli operatori sanitari trasmettono le informazioni circa le spese sanitarie versate dai contribuenti e così via.
Senza tralasciare le informazioni trasmesse dai datori di lavori tramite la Certificazione unica 2024 (Cu).
Come spiega l'Agenzia delle Entrate, i sostituti d'imposta adoperano la Certificazione Unica 2024 (CU) per certificare i redditi prodotti da attività lavorative dipendenti e assimilati, ma anche i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi. In questo quadro, vengono indicati anche i corrispettivi derivanti dai contratti di locazione brevi.
La certificazione unica viene consegnata al percettore delle somme tramite il modello "sintetico" entro il 16 marzo; sempre entro la stessa data (16 marzo), la CU/2024 viene trasmessa in via telematica all'Agenzia delle Entrate tramite il modello "ordinario".
L'Agenzia delle Entrate ricorda che le certificazioni uniche relative a redditi esenti o non dichiarabili possono essere trasmesse entro il 31 ottobre 2024.
La Dichiarazione dei redditi precompilata per le partite IVA prevede anche la trasmissione della CU/2024 nei termini stabiliti dall'Agenzia delle Entrate.
Come già accennato, la Dichiarazione dei redditi precompilata per le partite IVA deve essere trasmessa nei termini indicati nel paragrafo precedente. Pertanto, è possibile rientrare in una delle seguenti situazioni:
Nel caso in cui la Dichiarazione dei redditi precompilata risulti carente delle informazioni reddituali, il contribuente deve procedere al reintegro dei dati nella certificazione. Questo perché spesso le partite IVA si trovano a instaurare più collaborazioni con diversi sostituti d’imposta (diversi soggetti), ed è possibile che la trasmissione della CU/2024 avvenga con date diverse.