Per molti fruitori dell'ex Rdc, rischia di saltare il pagamento dell'Assegno di inclusione a causa dell'assenza di un adempimento legato al modello ADI-Com Esteso. Forse non c'è un vero problema per l'Assegno di inclusione, se non altro perché è la stessa presenza dei requisiti e condizioni che determina l'accesso al nuovo sussidio. Vediamo insieme cosa implica l'assenza di questo adempimento.
Quest’anno sono tante le novità introdotte per gli ex fruitori del Reddito di cittadinanza; pertanto è doveroso riepilogare i passaggi chiave che portano all’Assegno di inclusione partendo dalla data del 1° gennaio 2024, quando l’ADI ha sostituito integralmente l’Rdc.
Il nuovo aiuto economico è stato indirizzato in favore di coloro che rientrano in un nucleo familiare composto da minori, disabili e anziani di 60 anni di età. Molti ex fruitori dell’Rdc hanno presentato la domanda a partire dal 18 dicembre 2023, questo perché è stato consentito l’erogazione continua di un sussidio alle famiglie bisognose.
L’accesso all’Assegno di inclusione è subordinato ai requisiti di cittadinanza, soggiorno e alla presenza della condizione economica finanziaria della famiglia tramite l'ISEE.
Inoltre, viene richiesto l'adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, pena la decadenza dal beneficio.
Pertanto, tutti coloro che richiedono l’accesso all’Assegno di inclusione devono soddisfare i requisiti e le condizioni normative, nonché sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale (PAD).
Senza questo adempimento, l’INPS non eroga il contributo spettante, se la fase istruttoria è positiva, l'accredito del beneficio parte dal 15 del mese successivo alla sua sottoscrizione o per i pagamenti successivi al primo dal 27 di ogni mese.
È importante notare che l’ADI viene rilasciato anche in presenza dell’integrazione al lavoro di uno dei componenti appartenenti al nucleo familiare del fruitore del sussidio.
In sostanza, il legislatore, nel definire i criteri di ammissione all’Assegno di inclusione, non ha escluso lo svolgimento di un’attività lavorativa.
Nell’ipotesi in cui, per il periodo di fruizione dell’ADI, un membro del nucleo familiare dovesse intraprendere un’attività lavorativa, è obbligato a presentare il modello ADI-COM ridotto.
In questo caso, l’INPS non interrompe l’erogazione del beneficio economico, ma ne ridimensiona l’importo tenendo conto della maggiore entrata finanziaria nel nucleo familiare, se non viene superata una specifica soglia di reddito.
In seguito, sarà necessario comunicare le variazioni occupazionali attraverso il modello ADI – Com esteso.
L’INPS, nella circolare n. 1090 pubblicata il 14 marzo 2024, si riferisce ai primi pagamenti dell’assegno di inclusione, ma anche a coloro che rientrano nella presentazione del modello ADI-Com Esteso.
In particolare, secondo quanto previsto dall’Istituto a partire dal 18 marzo, possono utilizzare tale modello i membri maggiorenni che appartengono al nucleo familiare fruitore dell’ADI e che rientrano in una delle seguenti condizioni:
Il modello ADI-Com Esteso può essere utilizzato per comunicare o modificare l’indicazione del componente del nucleo che ha carichi di cura. Per maggiori dettagli si rimanda alla sopracitata circolare dell’INPS.