19 Mar, 2024 - 17:33

Consiglio Europeo, Meloni al Senato: "Il nostro è il Governo che si è impegnato di più in Agricoltura"

Consiglio Europeo, Meloni al Senato: "Il nostro è il Governo che si è impegnato di più in Agricoltura"

Orgoglio senza pregiudizi, Giorgia Meloni si presenta nell'Aula del Senato carica e fiera dopo essere stata in Egitto. Ancora una volta rigetta ogni tipo di accuse e difende l'operato del suo Governo.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle Comunicazioni al Senato sul consiglio europeo del 21 e 22 marzo, inizia proprio sul tasto che ha indolenzito il Centrodestra: i legami tra Lega e Russia. Tanto che ieri sera ha dovuto ancora una volta ribadire che l'appoggio è al popolo ucraino, mettendo all'angolo Salvini che aveva parlato di 'elezioni come espressione del popolo in Russia', già bacchettato dai forzisti.

Meloni: "Come trattiamo con i russi se non rispettano i patti?"

Giorgia Meloni ha iniziato il suo discorso proprio partendo dalla sua politica estera, dall'Ucraina, dalle polemiche tra Tajani, Salvini e l'opposizione e da una pace che sembra non arrivare:

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"Ci avviciniamo a uno degli ultimi Consigli di questa legislatura europea. Superato lo scoglio del bilancio pluriennale, molto verterà sui temi della politica internazionale. Ribadiremo il nostro sostegno all'Ucraina, un sostegno che ho voluto confermare da Kiev nel secondo anniversario dall'invasione russa. Rivendico con orgoglio il ruolo svolto dal governo per contribuire a sbloccare il negoziato per l’avvio del percorso di adesione dell’Ucraina nell’Unione europea e per favorire.

Sull'intervento diretto, auspicato dalla Francia e da Macron, che ha detto di non escludere la possibilità che soldati della Nato possano essere inviati in Ucraina nella guerra contro la Russia, ribadisce:

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"In questi giorni si è molto discusso della proposta avanzata in particolare dalla Francia circa un possibile intervento diretto di truppe di nazioni dell’Unione europea in Ucraina. Approfitto per ribadire anche in quest’aula che la nostra posizione non è favorevole in alcun modo a questa ipotesi, che consideriamo foriera di una escalation pericolosa, da evitare, invece, a ogni costo. Spero che questo Parlamento sia compatto nel rispondere con noi sul punto".

Poi su chi chiede di fare la pace parlando con Putin, la Presidente non solo ricorda il sacrificio di Navalny, ma puntualizza:

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"Kiev ha consegnato a Mosca le armi, subito dopo il crollo dell'Unione Sovietica, segno che una potenza atomica non sarebbe stata invasa dalla Russia che però mostra di non rispettare i patti e noi non ci sediamo al tavolo di chi non rispetta gli accordi".

Meloni: "Civili a Gaza vittime due volte nella Guerra"

Il secondo punto sugli Esteri affrontato da Giorgia Meloni, riguarda la Guerra in Medioriente, punto sul quale la Premier conferma, anche qui da quale parte si colloca il Governo 'contro l'antisemitismo dilagante'

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"In Consiglio europeo ribadiremo la ferma condanna all'aggressione di Hamas e chiederemo il rilascio degli ostaggi israeliani: non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto. E' stato Hamas e lo ribadisco perché la reticenza tradisce un antisemitismo latente ma dilagante".

Tuttavia non dimentica di focalizzarsi su chi subisce la guerra: "Non possiamo restare insensibili di fronte all'enorme tributo di vittime innocenti a Gaza, vittime due volte: di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e delle truppe israeliane. Riaffermeremo la necessità di assicurare la consegna in sicurezza degli aiuti umanitari" e il sostegno per aprire "un canale marittimo da Cipro a Gaza finalizzato alla consegna di quegli aiuti".

Meloni: "La libertà e la sicurezza hanno un costo"

Tuttavia Meloni non dimentica di ricordare che il suo è un Governo tricolore ribadendo il timore che con l'arrivo della bella stagione aumenteranno gli sbarchi:

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"L'obiettivo è lanciare una alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani. La sfida migratoria rimane per noi cruciale".

La leader di Fratelli d'Italia ha anche ricordato gli sforzi fatti dal suo Esecutivo con la cooperazione dei Paesi africani per bloccare gli 'arrivi' e in particolare ha ricordato i frutti dell'accordo con la Tunisia.

Proprio sull'Africa ha ribadito il suo viaggio dall'Egitto, e ha risposto alle polemiche riguardanti il caso Regeni, ieri infatti c'è stata la seconda udienza del processo a carico di quattro 007 egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio del ricercatore friulano, avvenuto al Cairo nel 2016.

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"Il consiglio prossimo sarà l'occasione per fare il punto sul contrasto all'immigrazione clandestina e al traffico di essere umani, un dossier che viene calendarizzato a ogni riunione, su richiesta italiana. Sono reduce da una missione molto significativa in Egitto, si è trattato di un vertice molto produttivo, con un accordo che segna un salto di qualità con il partner mediterraneo. Il documento fornisce un nuovo quadro di riferimento con questo importante interlocutore. Grazie a questa rinnovata cooperazione abbiamo raggiunto il risultato della scarcerazione di Patrick Zaki e non abbandoneremo la ricerca della verità su Giulio Regeni, nonostante quanto dice qualcuno".

Meloni: "Il nostro è il Governo che si è impegnato di più in Agricoltura"

"A questo governo non sono stati necessari i trattori per le strade per occuparsi della materia: finora il nostro è il governo che più ha investito in agricoltura nella storia repubblicana. Una scelta strategica. Rivendichiamo la scelta di non esentare dall'Irpef agricola le aziende di maggiori dimensioni".

Meloni che porta come fiore all'occhiello la sua direzione, ovvero:

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"Intervenire sulla politica agricola comune, una mediazione contro le folli pretese di Timmermans. In particolare ci siamo impegnati per l'Estensione del quadro temporaneo degli aiuti di Stato, Per rafforzare la nostra forza contro la slealtà dei paesi terzi e non producano ulteriore concorrenza la ribasso".

Infine conclude sul nuovo regolamento UE portato avanti dall'Italia in materia di imballaggi e sostenibilità. Ovvero entro il 2029, gli Stati membri dovranno garantire la raccolta differenziata di almeno il 90% annuo delle bottiglie di plastica monouso e dei contenitori per bevande in metallo. Per raggiungere tale obiettivo, sono tenuti a istituire sistemi di restituzione dei depositi per tali formati di imballaggio

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"Sono fiera del grande lavoro di squadra fatto dall'Italia, tutti hanno remato nella stessa direzione. Non solo gli addetti ai lavori ma tutti gli italiani devono sapere che abbiamo messo al sicuro sostenibilità e quando l’Italia ha buon ragioni da difendere non c’è nulla che non possa fare"
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Maria Teresa Olivieri
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