Nel settore dell'e-commerce, le recensioni online emergono come un punto di riferimento importante per i consumatori. Questi giudizi hanno assunto un ruolo fondamentale, influenzando significativamente le decisioni di acquisto. Con il 77% dei consumatori a livello globale che consulta regolarmente le recensioni prima di effettuare un acquisto e il 75% che si lascia persuadere da una valutazione positiva (stiamo parlando quindi di 3 utenti consumatori su 4), è evidente l'importanza di assicurare la loro autenticità e veridicità. Ecco cosa rischia chi pubblica false recensioni online.
Tuttavia, il mercato delle recensioni si trova ad affrontare una sfida di integrità. La creazione di recensioni false, sia positive che negative, è diventata una pratica troppo comune, con implicazioni legali significative. La diffamazione e la concorrenza sleale sono solo alcune delle accuse che possono emergere da questo comportamento illecito, con conseguenze che vanno dall'imposizione di sanzioni pecuniarie alla chiusura di interi siti web.
Il caso di RealReviews.it è emblematico. Infatti, Amazon ha vinto la prima causa civile in Italia contro le recensioni false, portando alla chiusura del sito RealReviews.it per attività di vendita di recensioni a 5 stelle in cambio di rimborsi.
Dopo essere stato accusato di concorrenza sleale per aver violato le normative sulla tutela dei consumatori, il Tribunale civile di Milano ha ordinato la sua chiusura, sottolineando la gravità delle pratiche sleali nel mercato online.
La legislazione europea, in particolare la Direttiva (UE) 2019/2161, gioca un ruolo fondamentale nella lotta contro le recensioni false, imponendo agli operatori del settore l'obbligo di garantire l'autenticità delle valutazioni. Questa normativa evidenzia l'importanza di una decisione di acquisto informata, proteggendo i consumatori dalle manipolazioni e dalle informazioni ingannevoli.
Nonostante gli sforzi normativi, il business delle recensioni false continua a prosperare, con una stima che il 30% delle recensioni online sia fittizio. Questo fenomeno distorce la percezione della qualità dei prodotti e mina anche la fiducia nell'intero sistema di e-commerce. La manipolazione delle recensioni può influenzare il mercato digitale in maniera significativa, con stime che parlano di un impatto economico fino a 152 miliardi di dollari.
La lotta contro le recensioni false non è solo una questione etica, ma diventa un imperativo legale e commerciale. L'intervento dell'Antitrust, con multe salate ai trasgressori, e la vigilanza costante delle piattaforme online sono passi cruciali verso un mercato più trasparente e giusto.
Le piattaforme di e-commerce, come Amazon, sono in prima linea nella lotta contro le recensioni false, adottando misure rigorose per identificare e rimuovere le valutazioni ingannevoli. Tuttavia, anche i consumatori hanno un ruolo da svolgere, esercitando un senso critico e segnalando le recensioni che appaiono sospette.
Recentemente, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in Italia ha imposto una sanzione significativa a "Facile Ristrutturare" per la diffusione di recensioni positive artefatte. Questo caso sottolinea ulteriormente l'impegno attualmente più vivace che mai nell'affrontare pratiche commerciali scorrette, in linea con la direttiva europea Omnibus, entrata in vigore per rafforzare la protezione dei consumatori nell'ambito dell'e-commerce. La direttiva mira a garantire che le recensioni pubblicate sulle piattaforme online provengano da consumatori reali, introducendo requisiti di trasparenza per le piattaforme che non possono verificare l'autenticità delle recensioni.
Piattaforme come Amazon e Booking.com hanno adottato misure per assicurare che solo i clienti che hanno effettivamente utilizzato un servizio o acquistato un prodotto possano lasciare recensioni, allo scopo di prevenire la diffusione di feedback ingannevoli che possono influenzare indebitamente le decisioni di acquisto dei consumatori.
Grandi aziende come Google e Tripadvisor hanno sviluppato strumenti avanzati, tra cui l'intelligenza artificiale, per identificare e rimuovere le recensioni false. Con centinaia di milioni di recensioni sospette bloccate annualmente, queste piattaforme continuano a contrastare la diffusione di recensioni false online, consapevoli del danno che esse procurano.
Il fenomeno delle recensioni false non riguarda solo la diffamazione o la concorrenza sleale ma include anche il cosiddetto astroturfing, una tattica volta a manipolare artificialmente la reputazione di prodotti o servizi. Le autorità italiane, insieme all'Antitrust, stanno affrontando attivamente queste pratiche, mostrando come l'integrità delle recensioni online sia una priorità sia per i regolatori che per le piattaforme di e-commerce.
Diversi ristoratori in Italia hanno subito attacchi sotto forma di recensioni negative ingiustificate, talvolta arrivando a confrontarsi con richieste di estorsione per recensioni positive. Questa situazione ha portato alcuni a intraprendere azioni legali, mettendo in evidenza anche come le recensioni false possano diventare uno strumento di manipolazione e intimidazione.
La creazione, l'acquisto o la vendita di recensioni false non solo danneggia la credibilità del sistema ma comporta anche significative implicazioni legali. A seconda del contesto, queste pratiche possono configurare reati come la sostituzione di persona, la diffamazione, o atti di concorrenza sleale, con conseguenze che possono andare, come abbiamo visto, dal ban dalla piattaforma fino a sanzioni pecuniarie o penali.