Se hai 80 anni di età puoi ricevere l’assegno universale per gli anziani da 850 euro al mese. Si tratta di un incentivo istituito in favore degli anziani, reso ufficiali tramite la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo n. 29/2024.
L’indennità economica più conosciuta con il nome di bonus anziani rientra nelle politiche volte a promuovere il potenziamento dei servizi dedicati all’assistenza per gli anziani. Vediamo insieme quando si possono richiedere 850 euro al mese.
Per questa misura, il governo italiano ha previsto una dote finanziaria di 500 milioni di euro, ovvero 250 milioni di euro il periodo 2025-2026. A partire dal prossimo anno, si prevede l'erogazione dell'assegno uniersale per gli anziani. Inoltre, il nuovo bonus sarà attivo in via sperimentale per il biennio compreso tra il 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026.
Occhio, dal prossimo anno questa indennità sarà riconosciuta in favare degli anziani con 80 anni di età, a condizione che soddisfino anche il requisito contributivo. Per ottenere il beneficio c'è un percorso da rispettare e non riguarda solo la presenza del vincolo anagrafico che fissa l'età pari a 80 anni per l'ammissione al beneficio, ma anche una soglia ISEE non superiore a 6.000 euro e altre condizioni meglio chiarite nel paragrafo successivo.
Come detto, il nuovo assegno universale per gli anziani, più conosciuto come bonus anziani 2025, è un nuovo strumento istituito in via sperimentale per il biennio 2025-2026.
L'erogazione del beneficio è subordinata dalla presenza di almeno tre condizioni. La prima riguarda il limite anagrafico entro il quale è possibile presentare la richiesta per l'accesso all'assegno universale per gli anziani.
L'altro, invece, riguarda un limite reddituale uguale o inferiore a 6.000 euro. E, infine, la terza condizione rappresenta, almeno in parte, la funzione per cui è stato istituito il bonus anziani, ovvero garantire l'assistenza agli over 80 non autosufficienti.
Questa misura rappresenta la congiuntura tra la vita quotidiana e l'assistenza domiciliare, per garantire un supporto personale volto a promuovere l'autonomia degli anziani non autosufficienti.
Per questo motivo, l'assegno universale per gli anziani è perfettamente cumulabile con l'indennità di accompagnamento. Da una parte, le due misure rappresentano il ponte di sostegno per le persone non autosufficienti, volte a garantire le normali funzioni di una vita quotidiana.
Per capire l'importanza di questa misura, basta comprendere che non è diretta a tutti, ma solo a coloro con un tenore di vita basso, che non potrebbero permettersi un'assistenza domiciliare.
Attraverso questa misura, unita all'indennità di accompagnamento molti anziani potranno fruire di un doppio importo, ovvero 500 euro per l'accompagno e 850 euro per l'assegno universale anziani.
Tuttavia, le due misure, sebbene conciliabili, possono essere utilizzate in modo diverso. L'indennità di accompagnamento non prevede un limite di utilizzo, mentre l'assegno universale prevede la fruizione del contributo per le spese di servizi di assistenza forniti da badanti e da imprese qualificate nel settore dell’assistenza.
Come detto, l'importo dell'assegno universale per gli anziani ammonta a 850 euro al mese, mentre l'indennità di accompagnamento è pari a 500 euro al mese, per un totale complessivo pari a 1.380 euro al mese.
Tuttavia, ricordiamo che il bonus anziani può essere speso solo per le spese di assistenza, mentre l'indennità di accompagno non ha limiti.
Inoltre, l'assegno universale per gli anziani è esente da tasse e non può essere oggetto di pignoramento.
Infine, va detto che se l'assegno universale viene utilizzato per scopi diversi da quelli previsti dalla normativa, l'INPS attiva il recupero delle somme percepite indebitamente.
Il recupero delle somme erogate a fronte del bonus anziani non incide sull'indennità di accompagnamento.