INPS, bonus 3.000€ senza ISEE per le famiglie. A qualcuno potrebbe sembrare un bluff. Molte persone stanno discutendo sulla possibile assenza degli arretrati per il mese di marzo. La realtà è diversa: è vero che spetta il bonus e un pagamento doppio per gli arretrati, che se slitta a marzo diventa triplo per aprile. Molte lavoratrici potranno godere di un aumento del netto in busta paga senza rischiare penalità sul fronte previdenziale.
Non si tratta di un atto misericordioso del datore di lavoro, ma piuttosto dell’applicazione delle nuove disposizioni normative che prevedono, in alcuni casi, un taglio contributivo da girare in busta paga. Vediamo insieme come richiedere il beneficio dell’esonero contributivo in busta paga.
Le mamme lavoratrici possono richiedere l’aumento dello stipendio grazie all’applicazione degli sgravi contributivi. In questo modo, la famiglia potrà godere di un’ulteriore disponibilità economica che si somma allo stipendio e non grava sull’anzianità contributiva.
Le lavoratrici con figli possono richiedere il bonus in busta paga per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024.
Nelle intenzioni del governo italiano emerge la volontà di promuovere la crescita della famiglia attraverso l’istituzione di incentivi sempre mirati, come il bonus mamme lavoratrici rilasciato sulla base delle seguenti condizioni:
All’orizzonte delle tante iniziative promosse dal governo italiano per supportare le famiglie, c’è la volontà di sostenere il potere di acquisto attraverso un maggior flusso di denaro utile netto proveniente dalla percentuale dei contributi girati in busta paga, sulla base dei seguenti requisiti:
Ciò fornirà alle famiglie la possibilità di ricevere importanti quote di denaro senza incidere sull'assetto pensionistico.
Tuttavia, sono escluse da questo intervento le lavoratrici con rapporto di lavoro domestico, le quali non hanno diritto a tale incentivo.
Dal momento dell’entrata in vigore dell’esonero contributivo per le mamme lavoratrici e la possibilità di ottenere materialmente tale importo tra le mani, è apparso subito che non c'è correlazione con il reddito ISEE.
Pertanto, le beneficiarie ottengono l’importo dovuto in più in busta paga senza dover presentare il reddito ISEE. Questa osservazione chiarisce che il beneficio non è indirizzato verso una platea ristretta di aventi diritto.
Tuttavia, le lavoratrici con almeno 3 figli ottengono l’esonero contributivo del 9,19% della retribuzione. Si tratta della possibilità di ricevere fino a un massimo di 3.000 euro all’anno, pari a 250 euro al mese per 12 mesi.
Secondo le stime realizzate da Altroconsumo, tenendo conto delle indicazioni dell’INPS, emerge che questa misura tende a conferire un maggiore vantaggio alle lavoratrici con redditi alti.
A titolo di esempio, il bonus in busta paga è pari a:
Ricordiamo che le lavoratrici che hanno presentato la domanda al proprio datore di lavoro per ottenere il bonus mamma lavoratrici hanno diritto agli arretrati a partire dal mese di gennaio.
Molto probabilmente, nella busta paga di marzo dovrebbe essere corrisposto l’importo del beneficio spettante più gli arretrati.
Se così non fosse, sarà necessario attendere il mese successivo. In questo caso, alla lavoratrice spetta l’importo del bonus più il triplo degli arretrati, per un totale complessivo di circa 450 euro.