La decisione del tribunale di Budapest, che ha negato i domiciliari ad Ilaria Salis per un presunto pericolo di fuga, non ha deluso solo i genitori e gli amici della ragazza, ma anche gran parte delle opposizioni politiche in Italia.
Il no ungherese mette in imbarazzo anche la maggioranza di centrodestra del governo, che si trova sempre più stretto fra il recuperare tempo dopo aver passato un anno senza fare passi concreti e l'interesse a non rompere i rapporti politici con Viktor Orbàn.
Su questo tasto battono Matteo Renzi e Carlo Calenda, una volta tanto d'accordo sul chiedere forti sanzioni economiche per l'Ungheria come modo per "forzare la mano" su Salis. Elly Schlein del PD attacca la premier Giorgia Meloni per il suo silenzio su questa decisione: "E' uno schiaffo irricevibile".
Anche se le speranze erano poche, il vedersi negare di fronte ai propri occhi i domiciliari da scontare in Italia in condizioni umane e dignitose è stato comunque un colpo difficile da accettare. E' questo che traspare dalle parole di Roberto Salis, padre di Ilaria, che ha chiesto al governo di attivarsi concretamente per aiutare sua figlia ad uscire dalle carceri ungheresi.
L'inazione dell'attuale governo è criticata dalle opposizioni in Italia, che hanno intuito come questa vicenda possa mettere in forte difficoltà l'attuale governo di centrodestra. Elly Schlein, segretaria del PD, ha definito la decisione di oggi uno "schiaffo irricevibile" nei confronti della premier Giorgia Meloni, che deve attivarsi per aiutare una cittadina italiana detenuta all'estero.
Il leader di Sinistra Italiana e di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, si unisce alla richiesta di chi ritiene che il governo dovrebbe attivarsi al più presto presso il governo dell'"amico Orbàn":
Dal fronte di Fratelli d'Italia, ribatte Giovanni Donzelli, braccio destro di Meloni al timone del partito:
Resta difficile però capire perché soltanto adesso il governo stia cercando di capire cosa fare a livello giuridico pur rispettando l'indipendenza dei tribunali ungheresi.
L'atteggiamento di Italia Viva e Azione, in questo frangente, è di opposizione verso l'attività del governo. Rispetto ad altri argomenti, come può essere la magistratura, Renzi e Calenda sono d'accordo sul timore che il centrodestra mostra nei confronti del governo ungherese.
Le parole di Calenda riguardano proprio l'incapacità di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia di non usare gli strumenti a propria disposizione in Commissione, come il blocco dei fondi comuni all'Ungheria:
Il leader di Italia Viva invece sottolinea come sia difficile da spiegare che per un governo italiano che si vanta di difendere gli interessi nazionali in Europa non ci sia l'urgenza di difendere una concittadina: