03 Apr, 2024 - 08:54

Carta Blu UE: cos’è, a chi può essere rilasciata e come richiederla

Carta Blu UE: cos’è, a chi può essere rilasciata e come richiederla

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha fornito le istruzioni operative per la richiesta della Carta Blu UE, con la pubblicazione della circolare n. 2829, il 28 marzo 2024.

La carta è stata introdotta dal Decreto legislativo n. 152 del 18 ottobre 2023. Si tratta di un canale che permette l’ingresso in Italia dei lavoratori non comunitari per motivi di lavoro altamente qualificato.

Vediamo cos’è e come funziona la Carta Blu dell’Unione Europea, a chi può essere rilasciata e come richiederla, in base alle istruzioni del 28 marzo 2024.

Cos’è la Carta Blu UE

Il Decreto legislativo n. 152/2023, recependo la Direttiva UE 021/1883 sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini stranieri che intendano svolgere lavori altamente qualificati in uno Stato membro dell’Unione Europea, grazie al rilascio della Carta Blu UE.

Nell’ottica di adeguare l’ordinamento italiano a quello europeo, si vuole promuovere un regime molto più efficace per l’ingresso di lavoratori altamente qualificati. L’obiettivo è quello di premettere ingressi adottando procedure più rapide e criteri flessibili e inclusivi.

La Carta Blu UE può essere rilasciata ai lavoratori extra UE altamente qualificati, per consentire l’assunzione dall’estero, al di fuori delle quote fissate con il Decreto Flussi.

È stato previsto l’ampliamento della platea di lavoratori ai quali è permesso l’ingresso proprio grazie a questo nuovo canale. Quali sono le novità? Sono compresi:

  • I lavoratori stranieri che già soggiornano nel nostro Paese;
  • I lavoratori che beneficiario di protezione internazionale.

A chi può essere rilasciata

I requisiti previsti per ottenere la carta sono meno stringenti, soprattutto in riferimento ai titoli richiesti.

I lavoratori devono essere in possesso, in maniera alternativa, dei seguenti requisiti:

  • Titolo di istruzione superiore di livello terziario o qualificazione professionale di livello post secondario;
  • Esercizio di una professione regolamentata in base a qualifiche professionali;
  • Qualifica professionale superiore attestata da almeno 5 anni di esperienza professionale pertinenti alla professione o al settore specificato nella domanda;
  • Qualifica professionale superiore attestata da almeno 3 anni di esperienza professionale pertinente acquisita nei 7 anni precedenti la presentazione della domanda di Carta blu.

Come richiedere la Carta Blu UE

La domanda per ottenere la carta deve essere presentata dal datore di lavoro allo Sportello Unico per l’Immigrazione competente. La domanda deve essere presentata compilando il modulo BC. Nel modello è prevista la possibilità di allegare la documentazione probatoria, al fine di consentire una rapida istruttoria.

In alternativa, i datori di lavoro possono presentare la domanda anche dal Portale Servizi del Ministero dell’Interno, accedendo con le proprie credenziali Spid o CIE.

Unitamente alla domanda, è necessario anche presentare la seguente documentazione:

  • Documento relativo alla verifica di indisponibilità presso i Centri per l’Impiego;
  • La richiesta nominativa;
  • I documenti circa la sistemazione alloggiativa;
  • La proposta di contratto di soggiorno e l’impegno a comunicare variazioni;
  • L’asseverazione effettuata da professionisti;
  • La proposta di contratto di lavoro oppure l’offerta di lavoro vincolante della durata di almeno un semestre;
  • L’importo della retribuzione annuale;
  • Il titolo di istruzione o di qualificazione professionale richiesto.

Come funziona la Carta blu UE

Il lavoratore titolare della carta, per i primi dodici mesi di soggiorno in Italia, può esercitare solo l’attività lavorativa altamente qualificata di lavoro subordinato per la quale è stato autorizzato.

Tutte le eventuali variazioni sono soggette ad autorizzazioni preliminari da parte degli uffici dell’Ispettorato territoriale del lavoro territorialmente competenti.

Una volta decorsi i quindici giorni dalla ricezione della documentazione relativa al nuovo contratto di lavoro o dell’offerta vincolante, allora si intende acquisito il parere dell’Ispettorato del Lavoro.

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Sara Bellanza
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