La sofferenza può avere profonde conseguenze sulla salute, e può influenzare sia il benessere mentale che fisico delle persone.
A livello mentale, il dolore emotivo può causare ansia, depressione e stress cronico, compromettendo la qualità della vita e la capacità di affrontare le sfide quotidiane. Dal punto di vista fisico, la sofferenza può manifestarsi attraverso sintomi come mal di testa, disturbi gastrointestinali, tensione muscolare e disturbi del sonno.
Scendiamo nei dettagli e vediamo in che modo la sofferenza può influenzare negativamente la tua salute è fondamentale per adottare strategie di gestione del dolore e migliorare il benessere complessivo.
La sofferenza (come il grave dolore per un lutto) può manifestarsi attraverso sintomi fisici come stanchezza, mal di testa e mal di stomaco, e un aumento del rischio di malattie cardiache. Anche se all'inizio potresti non collegare questi sintomi alla sofferenza emotiva, molte persone li sperimentano durante un periodo di lutto, perdita o abbandono.
Le reazioni emotive al dolore possono variare da persona a persona e comprendono sentimenti di rabbia, intorpidimento e depressione. Questi sentimenti possono essere considerati normali dopo la perdita di una persona cara, ma se persistono nel tempo e compromettono la tua vita e il benessere mentale, potrebbe essere il momento di cercare aiuto professionale.
La sofferenza segue spesso delle fasi precise, e sebbene possa migliorare con il tempo, è importante adottare pratiche di auto-cura come:
In caso di persistenza dei sintomi fisici o emotivi, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale, non averne timore, la soluzione arriva attraverso questo passaggio.
Affrontare il dolore è come viaggiare su montagne russe emotive, con alti e bassi. Se i momenti di tristezza diventano meno frequenti o meno intensi nel tempo, questo significa che si sta metabolizzando ed è un segno positivo.
Se, però, il dolore persiste senza miglioramenti significativi entro sei mesi per gli adulti o un anno per bambini e adolescenti, è consigliabile cercare aiuto medico.
Secondo la dottoressa M. Katherine Shear, esperta di psichiatria presso la Columbia University di New York, è importante cercare aiuto perché esistono trattamenti efficaci e a breve termine per il dolore prolungato. Questi trattamenti sono disponibili e possono migliorare significativamente la qualità della vita. Non demordere.
Quando il dolore persiste nel tempo, potremmo trovarci di fronte a un disturbo da dolore prolungato, dove il dolore domina la nostra vita come il direttore d'orchestra che guida l'intera orchestra. Questo può farci sentire come se fossimo bloccati in una routine robotica, compiendo le azioni quotidiane senza una vera connessione con il mondo esterno.
La morte improvvisa e inaspettata di un caro, come nel caso di suicidi, omicidi o incidenti, può rendere il dolore ancora più intenso. Le persone con dolore prolungato possono lottare nel distogliere la mente dalla persona deceduta, influenzando il loro funzionamento mentale ed emotivo.
Ogni perdita comporta quelle che chiamiamo perdite secondarie. Ad esempio, se qualcuno perde un figlio, è probabile che perda i legami con alcuni dei genitori degli amichetti di suo figlio.
La sofferenza non deriva solo da perdite di persone. Alcune persone soffrono dopo la perdita del lavoro o la morte di un animale domestico. Qualsiasi perdita di qualcuno o qualcosa che è importante per noi, susciterà dolore che diventerà anche fisico.
I sintomi fisici della sofferenza possono cogliere le persone alla sprovvista. Il dolore può causare infiammazioni nel corpo, che sono collegate a maggiori rischi di problemi digestivi e cardiaci. Può anche aumentare la frequenza cardiaca e causare la cosiddetta sindrome del cuore spezzato.
Il dolore può anche colpire il sistema immunitario, esponendo una persona a un rischio maggiore di infezioni e malattie.
Non arrenderti al dolore, non darti per vinto, contatta uno psicoterapeuta o uno psichiatra. Puoi uscirne!