Nuovo episodio intimidatorio a Marco Doria, l'ex delegato ai rifiuti del VI Municipio di Roma e ora membro della II Commissione Antimafia, minacciato con una molotov davanti casa. A Tag24.it ha raccontato delle numerose denunce riguardo la discarica a cielo aperto scoperta in via Collatina Vecchia , a Roma, e degli atti minatori che lo hanno visto protagonista.
Trovarsi una molotov davanti casa spaventerebbe chiunque, ma non Marco Doria, ex delegato ai rifiuti del VI Municipio di Roma e ora membro della II Commissione Antimafia Anticamorra e Beni Confiscati. Infatti, sono ormai tre anni che Doria lavora per portare alla luce le numerose discariche a cielo aperto sparse per la periferia romana.
Sono oltre 50 i punti di raccolta abusivi dei rifiuti scoperti e segnalati dall'ex delegato. Un operato che a qualcuno non è piaciuto e che per intimidazione ha deposto una molotov davanti l'abitazione di Doria. L'ordigno era posizionato all'interno di un cestino dell'umido, ritrovato da un operatore ecologico in turno ieri mattina, 20 aprile.
Un atto terribile e vergognoso che non fa che sottolineare la criticità di questo smaltimento illegale, che rende interi quartieri invivibili. I cittadini non si sentono al sicuro a causa delle organizzazioni criminali, che spadroneggiano sul territorio, e delle esalazioni tossiche liberate nell'aria.
Sono ancora in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia Roma Cassia e del Gruppo di Ostia, immediatamente accorsi sul posto dopo l'allarme lanciato dalla ditta ecologica. Gli agenti sono al lavoro per risalire all'identità dei colpevoli.
Sotto shock e arrabbiato Marco Doria, mentre racconta a TAG24 gli ultimi episodi intimidatori:
"Ieri era un giorno di riposo per me, quindi ero a casa senza la scorta. Dopo essermi svegliato, ho aperto le finestre e ho visto che davanti casa era pieno di carabinieri. Quando mi sono reso conto che c'erano più macchine ferme, ho chiesto cosa stesse accadendo a un'agente che conosco. Lei ha chiamato il Comandante, che conosco da molti anni, e mi ha detto: "Ti hanno lasciato un regalino nel cestino dei rifiuti". Ho pensato ai cinghiali".
Stavolta, però, non si è trattato del danno provocato dagli animali selvatici, che spesso invadono le strade capitoline in cerca di cibo. Come il Comandante dei carabinieri ha confermato, si è trattato di un gesto fatto da mani umane. Il dott. Doria spiega:
"Sono sceso e mi è stato raccontato cosa era successo. In pratica, l'operatore ecologico di turno, quando è passato davanti casa mia, ha raccolto il cestino dell'umido e si è reso conto che dento c'era una molotov, una bottiglia incendiaria, con tanto di candelotto infilato dentro.
D: Quindi è stato lui a effettuare la segnalazione?
R: Sì, lui ha chiamato subito il suo caporeparto e da lì, poi, hanno chiamato i carabinieri, che sono arrivati sul posto. Io stavo dormendo, quindi non mi ero accorto di nulla. In tutto ciò, mi hanno tagliato anche il cavo delle telecamere.
L'ex delegato all'Ambiente e ai rifiuti, però, non è nuovo a questo genere di atti violenti, ma stavolta a rendere ancor più grave il gesto è il fatto che gli autori hanno preso di mira anche l'anziana madre. Infatti, come egli stesso racconta a TAG24:
"Una settimana fa, mia mamma era nel giardino della villa di famiglia e ha sentito una forte esplosione. Si è spaventata ed è subito rientrata in casa. La sera, quando sono rientrato me ne ha parlato, così il giorno successivo ho fatto un controllo all'interno del perimetro del giardino, ma non c'era nulla.
Ieri, nelle more di quanto accaduto, gli artificieri sono entrati in casa per un sopralluogo e hanno rinvenuto una bombetta esplosa da una settimana, sotto la siepe del lauro. Tutto attorno erano sparsi chiodi. Questo mi lascia molto amareggiato, perché è la prima volta che se la prendono con qualcuno della mia famiglia. Fino a oggi non era mai successo".
Questa mattina, quindi, la signora Doria ha regolarmente sporto denuncia e rilasciato la sua deposizione su quanto avvenuto la settimana scorsa. Adesso, i militari hanno posto sotto sequestro e repertato anche la bombetta esplosa e i chiedi per sottoporli a ulteriori esami.
D: Crede che questi atti siano collegati alle sue denunce riguardo la discarica di via Collatina Vecchia?
R: Per quanto mi riguarda, penso che sia tutto collegato alla questione rifiuti, che va avanti da anni. Una situazione che conoscono tutti, di cui si parla molto, ma chi realmente si sporca le mani è il sottoscritto. Continuo ad andare avanti perché queste battaglie qualcuno deve farle prima o poi. Se tutti fanno gli struzzi e mettono la testa sottoterra, non andiamo da nessuna parte.
Per il bene dei nostri figli, io continuo a fare quello che ho sempre fatto. Adesso sono più amareggiato e arrabbiato, perché prendersela con una persona che ha 82 anni è da vigliacchi. Sarò più attento, ma non farò più sconti a nessuno. Chi sbaglia deve pagare.
D: Le autorità come si stanno muovendo?
R: I carabinieri stanno lavorando e io confido nel loro lavoro. Sono persone molto brave e sanno bene ciò che fanno. La polizia si prende cura di me quotidianamente con la scorta e i carabinieri sorvegliano la mia abitazione, quindi non posso far altro che ringraziarli.
Una gravissima vicenda, riportata anche in prima pagina dal quotidiano Il Tempo, che, però, parla di "attacco a un politico". Una definizione che al dott. Doria fa storcere il naso, visto che l'unico supporto ricevuto è quello delle forze dell'ordine. Infatti, come spiega a TAG24:
D: Sta ricevendo supporto?
R: Loro mi sono vicini. La politica lascia il tempo che trova. Sul "Tempo" ho letto che è stata colpita la politica, ma c'è un errore in questo: io non faccio parte di alcuno schieramento politico, né ho la tessera di alcun partito. Quindi, hanno toccato una persona per bene che si batte per i diritti di tutti i cittadini, senza nessun colore politico.
Io non sono un politico, né mi sento tale. Quindi, sono solo strumentalizzazioni. Io sono una persona comune come tante altre, che si batte per il bene del popolo, delle persone che realmente hanno bisogno e delle persone che vivono in questo schifo. A volte i giornali per fare audience devono scrivere delle cose, che, poi, non corrispondono a realtà.