Non ce l'ha fatta Francesco Caruso, il 22enne originario di Letojanni che nel pomeriggio di sabato 20 aprile era stato ricoverato all'ospedale San Vincenzo di Taormina dopo essere rimasto gravemente ferito nello schianto frontale che aveva coinvolto il suo scooter e una moto sulla Statale 114: stando a diverse fonti locali, i genitori avrebbero ora deciso di donare i suoi organi.
I fatti risalgono al pomeriggio del 20 aprile scorso: Francesco Caruso, di 22 anni, era da poco salito in sella al suo scooter per raggiungere il posto di lavoro, l'hotel Atlantis Bay di Taormina quando, sulla Statale 114, all'altezza della frazione Spisone della cittadina siciliana, era andato a schiantarsi frontalmente con una moto proveniente dal senso di marcia opposto, guidata da un 39enne di Santa Teresa di Riva rimasto a sua volta ferito.
Le sue condizioni erano apparse subito gravissime: una volta soccorso, era stato trasportato d'urgenza all'ospedale San Vincenzo, venendo ricoverato nel reparto rianimazione. Lo stesso dove alla fine, dopo due giorni di agonia, il giovane si è spento davanti agli occhi inermi dei familiari, che ora, stando a diverse fonti, avrebbero deciso di donarne gli organi per provare a salvare delle vite.
Secondo La Sicilia, nell'impatto Caruso avrebbe riportato un serio e irreparabile danno cerebrale. Ignote, ancora, le cause dell'incidente: sull'episodio mortale stanno indagando gli agenti della polizia municipale di Taormina, guidati dal comandante Daniele Lo Presti.
Originario di Letojanni, il 22enne aveva trovato lavoro da poco tempo. In città era conosciuto e ben voluto. In molti ora lo ricordano, mostrando solidarietà e vicinanza ai suoi genitori Enrico e Sabrina per il tragico lutto che si sono ritrovati a vivere. "Nessuna parola può essere di consolazione e conforto per una perdita così grande, ma a loro giunga il nostro più sentito affetto e un forte abbraccio", scrivono sui social i componenti dell'Asd Volley Letojanni.
"Un genitore non dovrebbe mai affrontare un dolore così grande" gli fa eco il titolare dell'attività "Salone delle Palme", rivolgendo un pensiero al giovane. La sua morte prematura segue di qualche settimana quella, altrettanto inaspettata, della 19enne Sharon Bonillo, spentasi dopo tre giorni di agonia all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove, nella notte fra il 7 e l'8 marzo, era stata ricoverata d'urgenza a causa delle ferite riportate dopo essere rimasta coinvolta in un incidente stradale insieme a tre sue amiche.
Sembra che stessero viaggiando a bordo di una Fiat 500 quando, per motivi ancora da accertare, forse l'alta velocità, la vettura si sarebbe ribaltata su sé stessa - andando a sbattere contro un palo di cemento - dopo essere andata a scontrarsi con un'Opel Corsa. Le condizioni della giovane erano apparse subito gravissime, ma in tanti - tra amici e parenti - avevano sperato che potesse riprendersi, tornando a casa dalla sua famiglia.
Per l'11 marzo avevano organizzato una fiaccolata davanti al nosocomio: in centinaia si erano dati appuntamento per pregare per lei ed inviarle energie positive. Alla fine, invece, la 19enne non ce l'aveva fatta. "La città si stringa attorno alla famiglia distrutta", aveva scritto qualcuno sui social. Solo uno dei tanti messaggi che in poche ore le erano stati dedicati. Pochi giorni prima a Roma sette giovanissimi erano rimasti feriti a causa di un incidente stradale. Sono tantissimi, ogni anno, quelli mortali.