La pensione anticipata per i nati nel 1963 è confermata con 35 anni di contributi. In prospettiva previdenziale futura in bilico, potrebbe restare l’alternativa che porta all’uscita a 61 anni di età. Lo spazio per l’uscita anticipata per i nati nel 1963 con 35 anni di contributi si colloca in almeno tre misure che portano alla pensione anticipata. Vediamo insieme chi può accedervi nel 2024.
Il malcontento sulle pensioni molto probabilmente resterà anche per il 2025. L’assenza delle risorse stimate nel DEF potrebbe mettere in difficoltà il sistema previdenziale italiano, che rischia di rimanere ancorato alla linea di austerità imposta dal rispetto dei parametri introdotti con il nuovo patto di stabilità e crescita. E non è questa la notizia di queste ore.
Le previsioni del DEF stimano la spesa pubblica in aumento per tutto il 2024, toccando 337,4 miliardi di euro, con un incremento del 5,6%. Per il periodo tra il 2025 e il 2027, si ipotizza un tasso medio di crescita del 2,9%. In merito alle pensioni, le stime indicano un avvicinamento progressivo dell’età di pensionamento anticipato all’età pensionabile ordinaria.
Per questo motivo, si teme che dall'anno prossimo, le dinamiche di accesso alla pensione anticipata potrebbero cambiare, caratterizzate dall’aggiunta di nuove modifiche di accesso alla pensione.
In sostanza, si potrebbero ripetere le tipiche variazioni che posticipano l’accesso a un trattamento economico previdenziale. Sta di fatto che, per i nati nel 1963, le prospettive previdenziali, per il 2024 si articolano nelle seguenti misure:
Nella Legge di Bilancio 2024 sono stati introdotti nuovi requisiti che, di fatto, posticipano il pensionamento femminile a 61 anni di età con 35 anni di contributi, a condizione che le lavoratrici rientrino in una delle seguenti categorie:
La pensione Opzione donna prevede il perfezionamento di tali requisiti entro il 31 dicembre 2023.
Per le lavoratrici madri viene ridotto il requisito anagrafico a 60 anni di età con un figlio, e fino a 59 anni con 2 o più figli.
Per i lavoratori precoci è più semplice accedere alla pensione a 61 anni di età con 41 anni di versamenti. Al giorno d’oggi, i lavoratori che hanno maturato 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni di età possono accedere a un percorso agevolato verso il pensionamento anticipato.
Il problema è che questa misura non è accessibile a tutti, ma solo a coloro che rientrano nella categoria di maggior tutela, come ad esempio disoccupati a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione; invalidi al 74%; coloro che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Dalla sintesi della categoria dei lavoratori tutelati emerge che possono accedere alla pensione anticipata Quota 41 i nati nel 1963 che hanno svolto un’attività lavorativa faticosa, pesante e gravosa secondo le condizioni previste dalla legge.
I lavoratori usuranti possono presentare la domanda di pensionamento entro il 1° maggio 2024.
Possono accedere al trattamento i nati nel 1963 impiegati nei settori pubblici o privati che svolgono attività lavorative particolarmente faticose e pesanti, definite usuranti.
Fino al 2026, possono accedere alla pensione anticipata con i requisiti agevolati i lavoratori che compiono 61 anni e 7 mesi di età con 35 anni di versamenti contributivi, a condizione che l’attività di lavoro usurante risulti esercitata per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro. In alternativa, per la durata di metà della carriera lavorativa.
Per ulteriori dettagli sui requisiti e le condizioni di accesso a ogni trattamento economico previdenziale innanzi esposto, si rimanda alla pagina ufficiale dell’INPS.