Assegno unico 2024, quando spetta per i figli maggiorenni, tra i 18 e i 21 anni di età? Per rispondere al quesito, è necessario rifarsi a quanto prevede il decreto legislativo numero 230 del 29 dicembre 2021 che dedica ai maggiorenni l'articolo 2. Infatti, il provvedimento precisa che l'assegno unico spetta per ogni figlio maggiorenne a carico finché non compia l'età di 21 anni.
Tuttavia, affinché si possa fruire dell'indennità è necessario che si verifichi una delle quattro condizioni poste dal decreto stesso. Nel dettaglio, le condizioni elencate fanno capo al figlio stesso e riguardano, rispettivamente:
L'assegno unico spetta per figli maggiorenni ma di età non superiore ai 20 anni, con un lavoro e un reddito proprio oppure iscritto a un corso di laurea universitario? È questa la domanda che si pongono molti genitori con figli tra i 18 e i 21 anni di età, non ancora compiuti, che ricadano in una delle quattro condizioni sopra esposte per ottenere l'indennità mensile.
Stando a quanto stabilisce l'articolo 2 del decreto legislativo numero 230 del 29 dicembre 2021, è sufficiente che il figlio tra i 18 e i 21 anni ricada in una delle situazioni sopra indicate per ricevere l'assegno. Condizione preliminare affinché si possa aspirare all'indennità è quella dell'appartenenza del figlio tra i componenti utili all'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), al di là del carico fiscale.
Importante diventa il requisito reddituale per i figli che già lavorano a quell'età. Infatti, per poter ricevere l'assegno unico, il figlio tra i 18 e i 21 anni di età deve avere un reddito da lavoro che non eccede gli 8mila euro all'anno, considerati al lordo. Il reddito deve considerarsi dal 1° gennaio al 31 dicembre dell'anno preso in considerazione.
Se il figlio invece non è impiegato in attività di lavoro, occorre che sia impegnato in attività formative. In tal caso, la scelta è ampia: si può trattare di un figlio che sta completando il percorso di studi scolastico o che abbia intrapreso un corso di laurea universitario.
Ma l'articolo 2 del decreto legislativo 230 del 2021 ammette, tra le attività di formazione, anche i tirocini o il Servizio civile universale o il mettersi a disposizione a iniziare un lavoro dichiarando la propria disponibilità al Centro pubblico per l'impiego.
Cosa avviene ai fini della fruizione dell'assegno unico per i figli nel caso di maggiorenni che non vivono in famiglie? In tal caso, si procedere con la verifica del carico fiscale utilizzando il criterio dell'attrazione.
Ovvero, si va a prendere il reddito totale lordo affinché si accerti che l'importo sia inferiore a 4.000 euro nel secondo anno antecedente. Se questo requisito non sussiste non si verifica l'attrazione e, pertanto, l'assegno unico per i figli non spetta, al di là della soglia degli 8.000 euro di reddito.