25 Apr, 2024 - 20:09

Ex-Ilva, Regione Puglia conferma collegamento tra emissioni inquinanti e morti

Ex-Ilva, Regione Puglia conferma collegamento tra emissioni inquinanti e morti

Nuovi sviluppi sul caso dell'Ex-Ilva: la regione Puglia conferma il collegamento tra l'inquinamento generato dalle emissioni della struttura siderurgica e la tragedia delle morti avvenute nella zona limitrofa. I progressi degli studi scientifici non lascerebbero più scampo ad equivoci.

Ex-Ilva, Regione Puglia conferma collegamento tra morti e inquinamento

La ricerca sull'impatto ai danni della salute pubblica degli operai e dei cittadini di Taranto, causata dalle emissioni inquinanti dell'Ex-Ilva va avanti da tempo e non si arresta. La Regione Puglia, tramite l’area epidemiologia e care intelligence dell’Aress Puglia, ha riferito nuovi aggiornamenti in merito.

Sull'impatto dell'inquinamento proveniente dall'impianto siderurgico non sembrerebbero esserci più dubbi di un nesso con le tragiche morti, dovute principalmente allo sviluppo di tumori ai polmoni e malattie cardiovascolari:

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"Gli studi in corso contribuiranno alla costruzione di ulteriori conoscenze scientifiche. Occorre però ribadire che le molteplici attività di studio sin qui condotte dalla Regione hanno già evidenziato, in modo inequivoco e senza necessità di rinviare a ulteriori prove, l’esistenza di un nesso causale tra l’esposizione alle emissioni dello stabilimento siderurgico e gli effetti sulla salute della popolazione, in particolare in termini di mortalità per tumore del polmone e malattie cardiovascolari".

Regione Puglia, lo studio sulle conseguenze dell'inquinamento

Ecco il testo proveniente da una nota della Regione Puglia in cui si analizzano nel dettaglio le conseguenze dell'inquinamento dell'Ex-Ilva e l'inequivocabile nesso con le morti dei cittadini e degli operai:

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"L'aggiornamento dello studio epidemiologico su Taranto è in corso e la programmazione delle attività è sostenuta esclusivamente da valutazioni di tipo tecnico, legate al periodo pandemico appena trascorso.  Lo studio è inquadrato nell’ambito di un articolato programma nazionale di interventi sui siti contaminati, che vede la Regione Puglia capofila di una cordata a cui partecipano 14 regioni, e che prevede il consolidamento degli strumenti di sorveglianza epidemiologica e ambientale, l’aggiornamento dello studio di coorte finalizzato ad estendere il periodo di osservazione negli anni più recenti, ma anche l’avvio di un nuovo studio prospettico che avrà un focus specifico sulla salute infantile, insieme ad attività di sorveglianza sanitaria e di promozione della salute".

E nell'analizzare i risultati dello studio sugli effetti delle emissioni inquinanti la Regione prosegue:

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"L’indirizzo politico impartito dal governo regionale circa l’impegno ad aggiornare costantemente gli studi e le attività di sorveglianza non è mai mutato. Infatti l’attività di monitoraggio sia ambientale che sanitaria da parte delle istituzioni regionali non si è mai arrestata, ed è quella che ha evidenziato l’andamento in crescita dei valori di benzene, con la segnalazione dei rischi sanitari connessi da parte della Asl di Taranto, impegnata peraltro nel continuo aggiornamento dei dati del registro tumori e di mortalità, che sostengono e guidano la ferma azione della Regione nella tutela della salute dei cittadini tarantini".
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Francesca Mazzini
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