C'è solo imbarazzo e tanta, troppa, indignazione nella comunità di Palermo. Storcono il naso, infatti, i cittadini per la decisione di boss mafioso di festeggiare l'anniversario di matrimonio nella Chiesa di San Domenico, che accoglie le spoglie di Giovanni Falcone.
Le scomuniche non sono servite a nulla per Tommaso Lo Presti, il boss mafioso di Cosa nostra, rilasciato alla fine del 2023. L'uomo di 48 anni, soprannominato 'u pacchiuni ha deciso di festeggiare le sue nozze d'argento con la moglie Teresa Marino, anche lei condannata per associazione mafiosa, in chiesa.
Già questo basterebbe a mettere in imbarazzo la parrocchia prescelta, ma ad aggravare la situazione il fatto che la scelta di Lo Presti sia ricaduta proprio sulla celebre Chiesa di San Domenico. Un luogo che per i palermitani è il simbolo della legalità.
Infatti, è proprio lì che si sono tenuti i funerali di Stato del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e sepolcro delle spoglie mortali del giudice Giovanni Falcone.
Una cerimonia sfarzosa quella del boss di Porta Nuova che non è passata inosservata e che ha messo il prete in una posizione molto scomoda. Mentre la comunità punta il dito e dichiara che il gesto è un "grave sfregio alla memoria e alla città", il sacerdote si difende: "Non sapevo chi fossero".
Anche la sorella di Giovanni Falcone, Maria, ha affermato di essere "indignata, amareggiata per le nozze d'argento del boss celebrate nella chiesa di San Domenico, è come se quel mafioso avesse fatto una prepotenza contro Giovanni, ma Giovanni dall'alto non si cura di loro".
Queste le sue parole in una intervista rilasciata a La Repubblica. Dopo la Messa, Lo Presti e Marino hanno continuato i festeggiamenti in una villa privata con tanto di musica dal vivo, con due cantanti neomelodici. Il parroco, invece, ha deciso di accettare la consueta offerta e di devolvere il denaro per "fare del bene a chi ne ha bisogno".