La cessione dei diritti d’autore è regolata da una serie di leggi che mirano a proteggere i creatori. Cosa sono i diritti d’autore? Sono i diritti legali conferiti ai creatori su opere originali, consentendo loro di controllare l’uso e la distribuzione di tali opere.
Quindi, la cessione avviene quando il titolare trasferisce i propri diritti ad un’altra parte, tramite un contratto di cessione.
Molto importante, se non fondamentale, è sapere come funziona la cessione e conoscere qual è la tassazione applicata. Quindi, nel testo andremo anche a spiegare come fatturare e qual è il trattamento fiscale applicato.
Tramite la cessione, il titolare dei diritti d’autore li trasferisce ad un’altra parte, attraverso un contratto di cessione.
Quindi, si tratta di un processo che deve essere formalizzato in forma scritta e si devono specificare quali sono i diritti trasferiti, le condizioni e i compensi concordati.
Il contratto regola il trasferimento dei diritti da una parte ad un’altra. Si tratta di una delle tipologie contrattuali utilizzate nel settore dell’editoria e delle traduzioni. Negli ultimi tempi, si fa ricorso a questa formula anche nel giornalismo, nella pubblicità e nel marketing.
Il contratto di cessione dei diritti d’autore interessa:
Nessuna delle due parti è vincolata a obblighi particolari: ha una natura molto versatile. All’interno del contratto, infatti, non possono essere previsti orari di lavoro e non può essere neppure richiesta la realizzazione del lavoro in una sede fisica. Si tratta di una norma valevole soprattutto quando si tratta di contratti di cessione per articoli giornalistici o per articoli da inserire in un blog.
Si tratta di un contratto di utilizzazione economica e sono previste regole e vincoli differenti rispetto ai contratti di lavoro subordinato e anche rispetto a quelli di collaborazione occasionale.
Passiamo alla tassazione. Per quanto riguarda la base imponibile su cui applicare l’imposizione fiscale, devono essere seguite le regole in elenco:
L’utilizzazione economica dell’opera d’ingegno dell’autore non è immediatamente riconducibile alla prestazione lavorativa. Quindi, questa tipologia contrattuale non soggiace alla soglia dei 5000 annui prevista per il lavoro occasionale con ritenuta d’acconto. Si ricorda, inoltre, che non è neppure prevista l’applicazione dell’Iva.
Siamo quasi nel pieno del periodo dichiarativo e qual è momento migliore per spiegare come devono essere inseriti i compensi derivanti dalle cessioni nella dichiarazione dei redditi.
Si considerano come redditi da lavoro autonomo ed essere elencati alla voce Altri redditi. Ai redditi ottenuti, inoltre, si applica il criterio di cassa e devono essere considerati nel periodo d’imposta in cui sono stati effettivamente percepiti.
Le parti, il committente e l’autore, si accordano al momento della sottoscrizione del contratto, riguardo alla spettanza del pagamento dell’imposta di bollo.
Un ultimo aspetto di cui dobbiamo discutere riguarda il trattamento contributivo, da un punto di vista previdenziale.
L’Inps ha precisato che il reddito per lo sfruttamento economico del diritto di autore risulta soggetto a imposizione nel solo caso in cui derivi dall’esercizio abituale, anche se non esclusivo, di arti e professioni.
Essendo un contratto caratterizzato da molti vantaggi fiscali e anche contributivi, ancora oggi si tratta della forma contrattuale più adatta per pubblicare articoli, un libro, una sceneggiatura o un brano musicale.