E' un clima di tristezza quello che si respira all'Euroma2 durante il Primo Maggio. Il centro commerciale di viale dell'Oceano Pacifico ha visto negli scorsi giorni la lotta dei dipendenti per la chiusura in occasione della Festa dei Lavoratori. Erano state raccolte più di 500 firme ma dall'amministrazione non è arrivata nessuna risposta.
Oggi sono stati rispettati gli orari di apertura. Sul volto dei lavoratori c'è tristezza e sconforto, racconta il sindacalista di Cobas Commercio Leonardo Mignucci a Tag24. All'interno del centro commerciale si sono registrati anche episodi spiacevoli: alcuni dei lavoratori che hanno protestato raccontano di essere stati pedinati dalla sicurezza.
Alcuni dei manifestanti sono stati scortati fuori per paura di un'azione all'interno del centro commerciale. Questo emerge dalle testimonianze dei presenti all'interno di Euroma2 questa mattina, alle 10 i negozi erano stati aperti - come sempre nei giorni festivi. C'è un clima più di sconforto e di rabbia che di tensione nella giornata di oggi, racconta Mignucci a Tag24.
Cosa è successo oggi ad Euroma2?
"Io non ero riconoscibile e nessuno mi ha detto nulla, oggi sono andato a farmi un giro all'interno del centro commerciale perché avevo sentito di una situazione un po' tesa anche se alla fine non ho visto nulla. Mi hanno mandato un video di Rai Tre con un'intervista all'organizzazione sindacale Usb però sono stati subito fatti uscire, la sicurezza li scortati fuori per paura che manifestassero...neanche nel parcheggio fanno protestare perché è proprietà privata"
Che clima si respirava all'interno del centro commerciale?
"Ho visto tanta tristezza nei commessi nei negozi, non c'è neanche di manifestare, ormai tappano la bocca da subito...siamo una dittatura: o abbiamo il coraggio di incazzarci o subiamo"
Chi ha respinto i manifestanti?
"Ho visto quelli della sicurezza fare qualcosa, a un certo punto sono uscito fuori e c'erano due persone che mi guardavano poi a un certo punto sono uscito fuori e mi guardavano...ho pensato mi stessero controllando in un primo momento. Mi ha insospettito ancora di più il fatto che la sbarra del centro commerciale si è aperta senza dover passare il tesserino"
Si sa qualcosa delle persone scortate fuori dalla sicurezza?
"Ho provato a contattare qualcuno ma nessuno mi risponde: c'è paura e tensione...l'unico a chiudere è stato uno store della Apple. L'Unicoop invece ha chiuso perché abbiamo fatto una vertenza il 26 marzo a Livorno: non avevano accordato le aperture straordinarie festive mettendo in calendario di essere aperti a Pasquetta e in altri giorni. A noi sindacati va comunicato se c'è un'apertura straordinaria, già lo scorso anno questa cosa non è stata fatta..."
"Il giudice in quell'occasione ha detto che non possono aprire in quei giorni senza accordo con i sindacati: è necessario lottare, il festivo è a base volontaria"
Ci sono ritorsioni verso i lavoratori quando rifiutano un festivo?
"Quando si dice 'no' al lavoro in un festivo non vengono concessi riposi o permessi quando servono, purtroppo in molti negozi avvengono ritorsioni"
Ci sono anche racconti di ricatti che vi sono arrivati?
"Palesi proprio no però sappiamo che qualcuno può essere trasferito di negozio o essere inserito anche in orari di chiusura. Non abbiamo forza su questo, se una persona non viene a lavorare il Primo Maggio potrebbe succedere che la settimana successiva lavorerà o in un altro negozio o in chiusura"
Quali saranno i prossimi passi? Avete in mente manifestazioni?
"Ne parlerò con l'esecutivo nazionale e vedremo di fare qualcosa perché è impossibile che sono tutti sordi. Da sindacato possiamo fare qualunque cosa ma ci serve anche la forza dei lavoratori, ci sono molte lotte in ballo ed è necessario che chi lavora si mobili"
Il prossimo festivo sarà il 2 giugno...
"Si vedrà con l'esecutivo nazionale. Bisognerà per forza organizzare qualcosa, anche un flashmob per renderci visibili, sapere che Rai Tre già ne ha parlato è un buon segnale che può dare coraggio ai lavoratori"
Un commento su questo Primo Maggio?
"Ormai sentiamo ovunque accendendo la tv di morti sul lavoro e costrizioni. Io onestamente non mi sentirei di festeggiare..."