Arretrati 2022 e 2023 dei nuovi contratti della Pubblica amministrazione (PA): per alcuni comparti saranno limitati per effetto dell’anticipo, già avvenuto, dell’indennità di vacanza contrattuale riferita all’anno 2024 e rivalutata. Ma questa non è l’unica ragione di importi maggiori o minori che arriveranno nelle buste paga dei dipendenti del pubblico impiego. L'indennità è, infatti, minore nei primi anni di riferimento del nuovo contratto per poi salire al terzo anno.
Nel frattempo, i contratti per i quali si sono aperti i tavoli delle trattative all’Aran sono quello degli infermieri e dei tecnici della sanità e quello degli Enti locali, che comprende i dipendenti pubblici di Regioni, Province e Comuni. Sono note anche le cifre degli aumenti degli stipendi quali basi di partenza per il rinnovo dell’accordo per il triennio dal 2022 al 2024.
Il rispettivo atto di indirizzo quantifica in 158 euro mensili al lordo l'incremento in busta paga per i sanitari e in 118 euro quello dei dipendenti delle Funzioni locali. In entrambi i casi, si tratta di cifre ben lontane dal riuscire a recuperare la perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione e riferita agli stessi anni di rinnovo contrattuale.
Sugli arretrati che derivano dal rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione per il triennio 2022-2024 (e riferito ai primi due anni, il 2022 e il 2023), le cifre non saranno elevate. In primis perché, proprio in corrispondenza dei primi due anni di rinnovo contrattuale, l’indennità di vacanza contrattuale ha un importo più limitato incrementandosi, poi, nel terzo anno. Si ricorda che l'IVC inizia a decorrere dalla mensilità di aprile del primo anno di rinnovo, dunque da aprile 2022.
Inoltre, si chiarisce che gli importi si riferiscono all’indennità di vacanza contrattuale già versata ai lavoratori. Ciò significa che, nel caso in cui le risorse stanziate corrispondono a quelle già versate a titolo di indennità di vacanza contrattuale, per gli anni 2022 e 2023 non saranno riconosciuti arretrati.
Per l’anno 2024, periodo nel quale le cifre si fanno ben più consistenti, alcuni comparti hanno già ricevuto parte degli aumenti con l’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale - moltiplicata per l’indice fisso 6,7 - nel cedolino di busta paga di dicembre 2023. Per i dipendenti della PA già percettori di questo anticipo, gli arretrati riferiti all’anno 2024 si ridurranno di almeno la metà.
I conteggi da effettuare per determinare quanto spetti di arretrato fanno riferimento, ad esempio, al comparto degli Enti locali, le cui trattative per il rinnovo sono partite all’Aran la scorsa settimana con l’acquisizione dell’atto di indirizzo. Nel documento si quantifica un aumento a partire da aprile 2022 di 5,35 euro al mese fino alla busta paga di giugno 2022 a titolo i indennità di vacanza contrattuale; di 8,81 euro per i cedolini da luglio a dicembre 2022; di 8,91 euro per le mensilità dell’anno 2023 più un’integrazione fissa una tantum di 26,74 euro.
Gli arretrati spettanti per gli anni 2022 e 2023, quando dovuti, corrispondono pertanto a importi ben limitati, incrementandosi solo in corrispondenza delle mensilità del 2024.
L’anticipo ottenuto nel cedolino di busta paga di dicembre 2023 - e relativo all’anno 2024 - andrà a incidere sugli arretrati che dovranno essere versati ai dipendenti della Pubblica amministrazione una volta che verranno firmati i rinnovo dei contratti del comparto di riferimento. Tra le categorie che hanno già fruito dell’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale a fine 2023 si ricordano i bidelli di scuola, che hanno ricevuto il minimo (circa 600 euro lordi), gli operatori dei ministeri (709 euro), gli assistenti ministeriali (872 euro), i funzionari ministeriali (1.167 euro), i direttori e dirigenti di primo livello di ministeri (1.940 euro).
Gli insegnanti di scuola dell’infanzia hanno ottenuto 1.056 euro, gli insegnanti della scuola di secondo grado 914 euro. In generale, l’importo dell’arretrato dipende dagli anni di servizio nella scuola e dall’entità dello stipendio. I medici e i presidi di scuola (quali dirigenti di II livello), hanno ottenuto 1.516 euro, gli infermieri 1.118 euro. Per tutto il comporto delle Funzioni locali, invece, non c’è stato alcun anticipo a dicembre 2023: gli arretrati relativi all’anno 2024, pertanto, dovranno essere corrisposti in misura integrale.