Il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha annunciato una interrogazione del suo partito in Commissione Vigilanza Rai per fare luce sui rapporti che intercorrono tra l'azienda di viale Mazzini e, attraverso Loft, una società che fa capo a Seif, editrice del Fatto Quotidiano, il giornale, appunto, diretto da Marco Travaglio. L'accusa che nei giorni scorsi è stata mossa anche da Maria Elena Boschi di Italia Viva è quella secondo la quale la Rai, tramite i referenti politici del Movimento Cinque Stelle, il partito vicino al Fatto Quotidiano, starebbe correndo in soccorso ai conti in affanno del giornale. Ma è proprio così?
Oggi, nella stessa Commissione di vigilanza Rai, a rispondere a Gasparri, che ieri si è detto insoddisfatto dalla prima risposta che ha dato l'ad della Rai Roberto Sergio sul caso che coinvolge il Fatto Quotidiano, è stato il rappresentante del Movimento Cinque Stelle, il deputato Dario Carotenuto. Raggiunto da Tag24, il pentastellato ha dichiarato: "Mi fa piacere che sia proprio Gasparri a chiedere più trasparenza in Rai. Se la vuole, però, dovrebbe chiederla per tutti i contratti. Controlliamo tutte le produzioni esterne, soprattutto quelle che costano alla Rai decine di milioni di euro, non come quella del Fatto che costa solo 300 mila euro: si scoprirebbe che c'è sempre una parentopoli di mezzo, che si favoriscono sempre parenti di politici o di ex dirigenti Rai. E mai il Movimento Cinque Stelle. Semmai gli amici di Renzi e della Boschi, semmai gli amici di Gasparri. Ma mai del Movimento Cinque Stelle".
Carotenuto, in ogni caso, non si limita alla difensiva. A proposito di Gasparri, si lancia anche in un velenoso contropiede: "Se proprio dobbiamo parlare di contratti e di trasparenza, la Rai ci spiegasse come ha fatto il contratto alla Atlantica Digital, società controllata da Cyberealm, azienda di cui lo stesso Gasparri è stato presidente. A tal proposito: Gasparri ha omesso proprio questo particolare nella dichiarazione che ogni parlamentare, appena eletto, deve fare per verificare tutte le cariche di cui è detentore. E perché l'organismo che dovrebbe sanzionarlo non si riunisce mai?"
Per questo Carotenuto torna alla carica: "Sono contentissimo che Gasparri chieda trasparenza. Facciamola sempre, però: in modo sistematico. E poi vediamo chi è compromesso: se il Movimento Cinque Stelle, attraverso un giornale che non manca di criticarci, o altri..."
Però, si fa notare al deputato Dario Carotenuto, è innegabile una vicinanza tra Fatto Quotidiano e Movimento Cinque Stelle... "Diciamo che può collimare una visione di mondo. Ma Travaglio, quando stavamo al Governo, con Di Maio, ad esempio, quante volte ci ha criticato? In ogni caso, ora, di cosa stiamo parlando? Di un contratto di 300 mila euro a fronte di altri di decine di milioni? Mi pare tutto molto strumentale...Si guarda la pagliuzza anziché le travi...Sia per quanto riguarda il Movimento che il Fatto, il quale, in ogni caso, sa difendersi da solo".
Con questa logica, spiega sempre Carotenuto, "anche un ultimo documentario fatto da Repubblica e acquistato dalla Rai per circa 190 mila euro può essere considerato un finanziamento occulto al Pd..."
"A me - conclude Carotenuto - piacerebbe solo se, per il caso in cui siamo tirati in ballo, il programma di Peter Gomez venisse analizzato secondo la logica costi benefici. Trovo assurdo, ad esempio, che in Rai venga penalizzato spesso e volentieri un programma che va benissimo e costa poco come Report e che, al contrario, vengano premiati altri che costano molto di più ma che vanno molto peggio. Non mi sembrano scelte aziendali, ma di altro tipo. Probabilmente di carattere politico".